di Erika Noschese
“Un tempo venivamo definiti Camerata, Fiore Cipolletta rappresenta quella destra che oggi è venuta a mancare in città, quella vera, pronta a battersi per i propri ideali”. Così Sergio Valese, storico militante del Msi, presente ieri ai funerali del rappresentante di lunga data del Movimento sociale italiano nonché grande tifoso della Salernitana Fiore Cipolletta, venuto a mancare domenica all’età di 73 anni. Sulla bara la bandiera dei granata, simbolo che ha caratterizzato tutta la sua vita. E proprio gli ultras, all’uscita dalla chiesa, hanno voluto omaggiare Fiore con uno striscione e i fumogeni granata, tra cori da stadio e il grido della “sua” destra che tra il saluto romano hanno più volte urlato “Camerata Cipolletta presente”, accompagnandolo fino alla fine. Tra i presenti i consiglieri di maggioranza Antonio Carbonaro e Filomeno Di Popolo; il vice coordinatore regionale di Forza Italia Roberto Celano; l’ex presidente della Provincia, Alfonso Andria; Sergio Valese, esponente del Msi e il presidente dell’associazione Salernitani doc Massimo Staglioli; il coordinatore di Popolari Moderati, Aniello Salzano, Anna Senatore e Giovanni Fasano, moglie e figlio del parlamentare Enzo, venuto a mancare nel mese di aprile. Gli ultras non hanno fatto mancare la loro presenza così come la squadra, rappresentata da Sasà Avallone, team manager dei granata. A celebrare la messa padre Giorgio Terrasi che ha più volte ribadito il legame di Fiore con Salerno, “città che amava in ogni suo aspetto e la presenza di tanti di voi ne è la testimonianza, era un salernitano di origine controllata, amato e rispettato e la vostra presenza qui oggi ne è la testimonianza”. “E’ stato un anno horribilis, se ne sono andati molti amici, camerata che hanno fatto militanza negli anni più difficili e che sono sempre stati punto di riferimento importante per la comunità salernitana di destra. Fiore era uno dei più modesti e dei più fedeli – ha detto Sergio Valese, commosso per la morte di un caro amico oltre che militante – La destra di oggi è ben altra cosa rispetto a quella che noi abbiamo vissuto, oggi è una destra più istituzionale, meno capace di essere tra la gente, nei quartieri; Fiore era uno di quelli che riusciva a coniugare la sua passione politica con quelli che erano i desiderata della gente comune, un militante vecchio stile. La destra perde i suoi esponenti più appassionati come era nota la sua passione per la città, la amava molto e lo esprimeva anche a livello sportivo”. Una passione, la sua, che racchiudeva in toto Salerno, a partire dalla sua storia, come testimonia la presenza di ieri in chiesa. “ Mi ha commosso particolarmente un saluto che viene da tutt’altra parte della politica salernitana, quello di Antonio Bottiglieri, un decano del giornalismo salernitano, ha ricoperto cariche importanti e certamente non è un uomo di destra ma ha lasciato un messaggio commovente che testimonia come Fiore sia sempre stato nel cuore di tutti i salernitani”, ha poi raccontato Valese. Tra i momenti più rappresentativi della storia della comunità salernitana il processo a Giovanni Marini, accusato dell’omicidio di Carlo Falvella ma, ha detto ancora Valese, “non vorrei limitare la figura di Fiore solo a quel tragico episodio di Carlo Falvella che ha segnato la vita di tanti di noi; Fiore è stato molto di più, un amico, un grande sportivo, un grande camerata”. Commovente anche il ricordo di Massimo Staglioli, presidente dell’associazione Salernitani doc e democristiano puro: “Io ricordo benissimo la sua passione, insieme a Sergio Valese e Fasano. Eravamo grandi amici: ricordo che Fiore ci tutelava in qualche modo; qui in città c’era passione sia da parte del Movimento sociale sia da parte del partito comunista che si fronteggiavano fra di loro, tutelando gli amici presenti – ha detto il presidente Staglioli – Ero un democristiano ma nutrivano grande rispetto nei miei confronti, ci legava una vera amicizia. Sono il presidente dell’associazione Salernitani doc e la prima volta che abbiamo portato lo stendardo nel mio giardino lui era presente. Fiore teneva alla sua città, agli amici e non badava alla pubblicità”. “Con Fiore Cipolletta viene a mancare soprattutto un uomo innamorato della sua città, dimostrava il suo amore anche attraverso l’attaccamento alla squadra della città ma era un modo per dimostrare la sua salernitanità. Fiore non ha mai tradito le sue idee, i suoi valori, quelli della destra, contrariamente a tanti che in questi anni difficili per la destra salernitana, siamo all’opposizione da decenni, hanno preferito strade più facili per arrivare al potere; Fiore non l’ha mai fatto, rimanendo fermo sulle sue posizione, a difesa dei suoi ideali fin da ragazzino, quando ha iniziato a muovere i primi passi nel Movimento Sociale. Sono dispiaciuto, esprimo il mio cordoglio alla sua famiglia, ai figli e alla moglie; verrà ricordato dalla città di Salerno, dai tifosi perché lo merita, icona dell’amore che i cittadini nutrono per questa città”, ha dichiarato il vice coordinatore di Forza Italia, nonchè consigliere comunale di opposizione, Roberto Celano.