La poesia può essere l’arma migliore contro l’ottusità, soprattutto se ricorre all’ironia. “Atterraggi Poetici Pericolosi” è la performance di poesia sonora che Tomaso Binga, al secolo Bianca Pucciarelli Menna, terrà sabato 28 giugno alle 19 presso la Galleria Tiziana Di Caro con la presentazione di Antonello Tolve. L’appuntamento rientra nella manifestazione Salerno Letteratura.
Come sarà strutturata la sua performance?
“Reciterò quello che si può definire un trittico della mutazione, composto dalle opere “La storia”, “Mutazioni” e “Sono zopp”. Nella prima ci si interroga su quale sia il giusto approccio nei confronti degli avvenimenti, un approccio che non deve mai essere passivo o limitato, nella seconda il ritmo febbrile è una sorta di invocazione a cambiare radicalmente rotta, mentre l’ultima è una rilettura del “S’io fossi foco” di Cecco Angiolieri, in cui il bisogno di opporsi a una concezione piatta della vita è dapprima frustrato e poi esaltato. Non possiamo pretendere che il mondo sia diverso se la diversità non parte da noi, se non abbiamo il coraggio di imprimere una svolta alla nostra esistenza. E date queste premesse, non mancheranno composizioni incentrate sulla condizione femminile, come “Io sono una carta”, che risale agli anni Settanta, e “La bella addormentata”, in cui la protagonista è la pace di cui le donne attendono il risveglio”.
Quali prospettive si aprono oggi dinanzi alla poesia sonora?
“Quella che viene definita poesia sonora è una corrente artistica assai complessa rispetto alla quale io mi considero in qualche modo “spuria”. Nella mia scrittura non si ha solo lo spezzettamento della parola o semplici virtuosismi. Anche quando ricorro a metafore o a stravolgimenti del vocabolo, il messaggio che invio è molto chiaro. Concepisco la mia performance come un gioco condiviso che tenga conto dell’ambiente in cui mi trovo, della sensibilità degli spettatori, delle loro attese. Chi si dedica all’arte ha il pregio di sapere costruire prospettive sempre nuove”.
Quanto pesano oggi le categorie legate al genere sessuale?
“Le conquiste che hanno permesso alle donne di riscattarsi da una condizione di subordinazione sono un dato acquisito: anche quando si indietreggia, in realtà non si può concellare ciò che è avvenuto. Che queste categorie siano ancora pressanti e che troppo spesso gli uomini fingano di assecondare il cambiamento è altrettanto vero, ma non bisogna mai perdere la fiducia nella capacità di scrivere una storia migliore”.
Gemma Criscuoli