di Francesco La Monica
Che alla fine sarebbe prevalsa la linea Galliani c’era da aspettarselo. La decisione di sospendere immediatamente il campionato di Serie B, proprio sotto la spinta dell’attuale AD del Monza, è arrivata nel momento “giusto”, attendendo l’episodio “giusto”. L’esplosione di contagi da COVID-19 avvenuta in casa Pescara, non ha fatto altro che dare modo al celebre “Condor” brianzolo di fiondarsi sulla preda e “spolparla” fino alla fine. Un’occasione irripetibile per chi, in sede di mercato, ha speso fior di milioni per poi ritrovarsi, a quattro giornate dal termine, a distanza quasi siderale dalle prime due posizioni in classifica che significherebbero promozione diretta. Fa nulla se per chiudere in tempo la stagione ed evitare disguidi con le varie Federazioni, per ciò che concerne le convocazioni in Nazionale, occorrerà giocare quattro volte in dieci giorni e l’intero post season in meno di quindici. Fa nulla se, in caso di ennesimo “cluster” stagionale, la fine del torneo potrebbe slittare alle calende greche o giù di lì. L’importante è, sempre a detta dei promotori di tale decisione, preservare la regolarità del campionato. Non importa, dunque, che per la fase cruciale della stagione si avrà un nuovo calendario con possibili beneficiari e probabili danneggiati come, ad esempio, Salernitana e Lecce. Due, tra l’altro, delle quattro società su 20 che hanno scelto di astenersi dalla decisione assunta e poi ufficializzata dal Consiglio Federale. La squadra granata, dal canto suo, sarà probabilmente quella più penalizzata di tutte, considerato l’ottimo momento psicofisico accresciuto dall’eroica vittoria in rimonta contro il Venezia. Quest’oggi all’Arechi i granata avrebbero dovuto affrontare proprio il Monza che, al contrario, vive una situazione difficile dal punto di vista tecnico e psicologico. Ma tant’è. Nelle ultime ore, a Salerno, sono tanti i tifosi ad aver espresso indignazione verso tale decisione e, non di meno, nei confronti di Adriano Galliani. Uno di questi è Giuseppe Donnarumma: «Se, eventualmente, questo stop del campionato fosse dovuto alla paura di Galliani di affrontare la “garra charrua” dei granata, vuol dire che il suo progetto di portare in serie A una squadra composta da grandi nomi, o presunti tali, è affondato definitivamente. Evidentemente fare lo spendaccione con i soldi di Berlusconi non ha portato i frutti sperati. A prescindere da tutto, spero vivamente che ad andare in massima serie siano tutte tranne che il Monza, e ciò a dimostrazione che nel calcio, ciò che conta realmente, sono le motivazioni, i sogni e le speranze, e non gli interessi economici. Mi auguro, comunque, che in queste due settimane Castori possa recuperare Aya e Coulibaly, che sono due pedine fondamentali della nostra Salernitana. Con la speranza che, al termine della gara proprio contro il Monza, si possa festeggiare una grande vittoria per continuare a sognare». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il pensiero di Daniela Ianniello, che pone l’accento anche sulla questione Asl: «Credo che il blocco del campionato sia figlio dell’episodio “Juventus-Napoli” che, senza dubbio, ha creato il precedente. Ad inizio campionato, le società di A e B hanno firmato ed approvato un protocollo che, a causa della “trovata” dell’ASL, è stato totalmente sconfessato. A questo punto, credo che la decisione più giusta sia quella di cristallizzare la classifica ed annullare la disputa di play-off e play-out. Detto questo, per quanto riguarda i “signori” Galliani e Berlusconi, banalizzare le regole per fini personali è a dir poco vergognoso. La colpa non è di nessuno se il Monza è lontano dalla promozione diretta pur avendo speso fior di quattrini. I regolamenti vanno rispettati sempre e comunque, e non per convenienza. A prescindere, comunque, noi siamo salernitani e, dunque, diversi dagli altri. Godiamoci il momento, sogniamo e sosteniamo la squadra fino alla fine contro tutto e tutti. Fin quando esisterà la Salernitana, non esisteranno raggiri e tornaconti personali di sorta. Il calcio è e resterà sempre della gente. Senza tifosi, il calcio non può continuare». Nel contempo, però, c’è anche chi nello stop vede dei vantaggi, come Sergio Liguori: «Vista la condizione psico-fisica delle dirette rivali alla promozione diretta, senz’altro avrei preferito giocare, però bisogna pur dire che in questo modo abbiamo la possibilità di recuperare gli infortunati e alcuni calciatori in ritardo di condizione. In più, i recuperi delle partite non giocate potrebbero “regalarci” un Pordenone già salvo e un Pescara retrocesso che , gioco forza, giocherebbero con meno stimoli. Bisogna anche tener presente che il Pescara è tra le squadre che lottano per non retrocedere, ed ha tutte le ragioni che il campionato si svolga nella regolarità più assoluta». Dello stesso parere anche Jacopo Leone: «Lo stop del campionato, in fin dei conti, è coerente con la contemporaneità voluta ad inizio stagione. Purtroppo stiamo parlando di un qualcosa di non programmabile come il Covid. Volendo fare un discorso prettamente di “campo”, la Salernitana stava attraversando un ottimo momento sia dal punto di vista mentale e sia fisico, però c’è da dire che, con la sosta, possiamo recuperare elementi importanti, su tutti Coulibaly. Gli alibi sono fini a se stessi. Alla fine è il campo quello che conta». C’è anche chi, come Vincenzo D’Andria, non vede l’ora che arrivi il primo maggio: «In meno di 24 ore stiamo notando che il calcio non è più della gente. L’ultima decisione, ovvero quella di bloccare il campionato di B, rasenta il ridicolo. Troppo comodo per Galliani bloccare il campionato in un momento in cui la sua squadra, nonostante sia stata costruita con mattoni d’oro, si sarebbe trovata di fronte ad una delle squadre più in forma del campionato. Da una parte, però, i tifosi possono sorridere, perché ci saranno dei recuperi importanti come quelli di Aya, Coulibaly e Lombardi. Sarà un piacere battere il Monza alla ripresa dopo questa farsa». Dulcis in fundo, il commento di Antonio Di Filippo: «Siamo di fronte all’ennesima farsa. L’ennesima occasione mancata per far rispettare le regole, l’ennesimo momento di sprezzo della lealtà, dell’uguaglianza e del sentire sportivo. Mai definizione è stata più ironicamente indicata per il campionato cadetto, autodefinitosi “il campionato degli italiani”. Quegli italiani che si danno delle regole per non rispettarle. Quegli italiani che pongono dei paletti per poi aggirarli. Quegli italiani che, a seconda degli interessi di bottega, riescono a dire sì o no senza una motivazione logica. In tal senso, credo che il problema sia all’origine, ovvero l’aver trattato episodi simili, come il caso Reggiana e il caso Empoli, in modo totalmente differente e, di conseguenza, dando la possibilità di partorire questo ennesimo abominio. Un abominio che ha un unico protagonista, che ha nel Deus ex machina il prode Adriano Galliani. Un personaggio che a Salerno già conosciamo per le trame indegne ed infami di 22 anni or sono. Ora è difficile dire se la Salernitana sarà danneggiata o beneficerà di questo stop, anche se Castori pare avere le idee chiare in tal senso. Forse anche sbagliando ad ammetterlo candidamente offrendo, inconsapevolmente, un alibi alla squadra. Ma non voglio né pensarlo e né crederlo fino in fondo. In conclusione, questa è la dimostrazione che ti tira i fili, ovvero Adriano Galliani, ha ottenuto ciò che voleva. Con una semplice telefonata ha convinto 16 presidenti su 20 ad annullare partite e a rivedere programmi. Il vero dramma è proprio questo. Ma, comunque, la Salernitana ci sarà… nonostante tutto e tutti».