Termovalorizzatore, proseguono gli espropri della Provincia - Le Cronache
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Termovalorizzatore, proseguono gli espropri della Provincia

Termovalorizzatore, proseguono gli espropri della Provincia

di Andrea Pellegrino Quella del Termovalorizzatore di Salerno è una vicenda strana. Ed ora più che mai, dal momento che la Provincia di Salerno prosegue nella produzione di atti, con tanto di impegni di spesa, per espropriare i terreni a Cupa Siglia dovesse sarà (o sarebbe dovuto essere) realizzato il nuovo impianto, un tempo considerato la panacea di tutti i mali dall’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca (oggi candidato alla guida della Regione Campania) per poi essere osteggiato quando la gestione sui rifiuti è stata trasferita all’amministrazione provinciale. Ma per la realizzazione di quell’impianto Vincenzo De Luca è inciampato anche su una condanna penale (sull’ormai famoso incarico conferito al project manager) che ha attivato poi gli effetti della legge Severino. Il dato tecnico, però, è che del Termovalorizzatore di Salerno non c’è traccia. L’unica cosa certa è che ci sono i decreti di esproprio, oggi registrati perfino alla conservatoria. Eppure qualche tempo fa l’amministrazione provinciale Cirielli – Iannone, aveva sospeso tutto, in considerazione di una accertata discrepanza sugli indici economici calcolati dal Comune di Salerno per gli espropri. In pratica la cifra prevista era superiore rispetto a quella di mercato. Secondo i calcoli di Palazzo Sant’Agostino. Una vicenda che sarebbe approdata anche all’attenzione della Procura della Repubblica di Salerno su istanza dell’ex assessore provinciale all’ambiente Adriano Bellacosa. Ma il dirigente provinciale, l’ingegnere Lorenzo Criscuolo pare sia andato avanti. Tant’è che l’ultima determina dirigenziale con la quale è stato disposto il deposito dell’indennità espropriativa presso la Cassa Depositi e Prestiti in favore della ditta Alfani è datata 15 gennaio. E comunque, negli ultimi giorni per tutti sarebbero stati perfezionati gli atti per l’esproprio dei terreni (tra cui c’è anche l’Italcementi), ed in particolare riguardo alla registrazione presso l’Agenzia delle Entrate e alla Conservatoria. La vicenda inoltre è ancora al centro di un contenzioso amministrativo e civile mentre pare che ancora non sia stato definito chi dovrà, semmai accadrà, realizzare l’impianto. Per ora sarebbero stati spesi solo i soldi del commissariato di governo per l’emergenza rifiuti. Per il resto il nulla. Compresa l’annunciata nomina di un commissario di governo per la realizzazione dell’impianto.