Si chiude con un bilancio più che positivo la prima edizione di “In Scena”, che ha visto all’opera tanti allievi delle scuole di danza salernitane: prima lo stage, poi l’esibizione davanti agli occhi attenti del maestro Luciano Cannito, direttore Artistico di Roma City Ballet e dell’Accademia Internazionale Art Village. La prima edizione dell’evento organizzato da Il Balletto, sotto la direzione artistica di Federica Ferri, in collaborazione con il comitato provinciale dell’AICS (Associazione Italiana Cultura Sport), si è svolto domenica scorsa, presso il Centro Sociale di Salerno. Nel corso della mattinata gli allievi, che hanno aderito all’iniziativa, hanno partecipato agli stage con Alessandra Veronetti, ex prima ballerina del Teatro San Carlo, mentre Marina Quassia, ballerina e coreografa freelance, si è occupata delle classi di contemporaneo. Nel pomeriggio, poi, spazio alle esibizioni. Diverse le coreografie portate in scena dagli allievi e dalle scuole di danza partecipanti. Il maestro Luciano Cannito ha assegnato quattro borse di studio per l’Accademia Art Village, di cui è direttore artistico. Ad aggiudicarsele, Alessia Russo e Mattia Riggio della scuola di danza di Anna Iorio e Valeria Milingi, Alessia Ciccarella de Il Balletto di Giffoni e Sara D’Arienzo di Danse Ensemble di Natasja Brugman. Tante le emozioni vissute sul palco, anche dopo le esibizioni. Il maestro Cannito, infatti, ha partecipato al dibattito con ballerini, insegnanti e qualche genitore in sala. Diversi i i temi toccati, dalle difficoltà dell’era covid, ai consigli per i giovani allievi, ma anche per i genitori, per poter supportare al meglio i ragazzi e incoraggiarli a coltivare le proprie passioni. «La vostra ricchezza è la danza – ha detto il maestro ai ballerini -, non vi perdete mai d’animo, trovate la vostra strada». Poi l’appello al mondo della danza salernitano: «Non dobbiamo pensare alla competizione tra insegnanti di danza, perché la competizione, nell’arte, crea sviluppo, ricchezza. Le insegnanti di Salerno, della Campania, dovrebbero consorziarsi, fare attività insieme, e ne trarrebbero tutti giovamento, a prescindere dal numero di allievi che si ha». «Faccio un appello – ha continuato – a tutte le attività culturali che si occupano di danza sul territorio: “Unitevi, uniamoci, parliamo un’unica lingua”. Abbiamo la stessa porta in cui fare gol, ci sono già tante squadre avversarie che stanno giovando contro di noi, uniamoci assieme, perché il nostro gol è solo il bene dei ragazzi». Infine, sull’evento ha aggiunto: «Sono questi gli appuntamenti da incoraggiare, questo era il mio unico giorno libero tra le tante produzioni di cui mi sto occupando, ma sono venuto con grande piacere, direttamente da Roma perché queste iniziative mettono insieme anche tanti ragazzi, futuri artisti, che in questo modo si possono confrontare. Si parla spesso di cultura, ma la cultura è anche questo: far condividere queste esperienze ai ragazzi che stanno portando avanti un percorso di formazione. E’ in questo modo che si stimola l’arte. Si deve investire sui giovani e dobbiamo avere anche una visione più ampia meno settoriale».
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