L’autunno caldo della sanità rischia di mandare in tilt i laboratori di analisi cliniche e centri diagnostici. Come accade da qualche anno a questa parte i fondi destinati dalla Regione si esauriscono con tutte le conseguenze del caso. Laboratori e centri diagnostici rischiano di chiudere i battenti mentre i pazienti, anche quelli in difficoltà economica, sono costretti a pagare per intero qualsiasi tipo di prestazioni. Un situazione a dir poco disastrosa se si considera le gravi difficoltà in cui versano tante famiglie salernitane. “Appena i fondi finiscono non possiamo più accettare le ricette ed ovviamente ogni prestazione va pagata per intero – spiega il dottor Conforti del laboratorio di analisi omonimo. L’Asl ci fornisce una data indicativa che può variare a seconda della disponibilità dei fondi ma anche quest’autunno, come accade ormai da quattro anni, le risorse termineranno con tutti i disagi del caso per chi è in difficoltà. E’ ovvio che queste persone, se hanno una grave malattia, vanno letteralmente nel panico perché hanno grandi difficoltà a pagare L’altra problematica riguarda il personale con meno lavoro da fare è chiaro che siamo costretti ad operare dei tagli”. Sulla stessa lunghezza d’onda il dottore Palmieri del laboratorio Biolabor. “Le tariffe ormai non coprono più le spese del laboratorio. I fondi sono stati ridotti del 40% con 17 milioni di euro a disposizione come budget. I pazienti fanno sempre più fatica a ricevere le agevolazioni previste fino a fine mese. La riduzione delle tariffe ci ha portati al collasso. Speriamo che il ricorso presentato al Tar sortisca gli effetti sperati altrimenti si preannuncia un triste futuro”. Anche il dottore Vitolo del laboratorio Poseidon rimarca lo stesso tipo di difficoltà. “Tutto ruota intorno all’abbassamento delle tariffe che, tra l’altro, risalgono al 1998 e sono state abbassate del 40% dal dal 12 febbraio. Questa era una delle poche attività, per i convenzionati, dove si poteva ancora lavorare ma di questo passo anche noi finiremo con le braccia conserte. Se prima una glicemia ce la pagavano 1,70 ora ci corrispondono un euro ma il problema non sono le analisi ma Tac e risonanze che costano fino a trecento euro. Immaginate un pensionato che guadagnato 500 euro al mese… come deve fare. Se continuiamo così dobbiamo solo chiudere”. (g*)
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