Svolta Sousa: lavoro, idee e mentalità - Le Cronache
Salernitana

Svolta Sousa: lavoro, idee e mentalità

Svolta Sousa: lavoro, idee e mentalità

di Marco De Martino
SALERNO – La Salernitana non ha avuto nemmeno il tempo di metabolizzare l’impresa di lunedì sera a San Siro contro il Milan che è subito tornata in campo per preparare la prossima, fondamentale sfida, in programma sabato alle ore 18 all’Arechi contro il Bologna di Thiago Motta. Contro i felsinei dovrebbe tornare a disposizione Dylan Bronn e lo stesso Federico Fazio potrebbe ritrovare la convocazione dopo l’infortunio subito nella sfida giocata a Bergamo lo scorso gennaio. Da tenere d’occhio l’evoluzione del problema muscolare occorso al Meazza a Lorenzo Pirola che dovrebbe comunque riuscire a recuperare in tempo per il match contro gli emiliani. Ci sarà comunque abbondanza per mister Paulo Sousa, soprattutto dopo il suo lavoro minuzioso che ha riportato a galla tanti elementi finiti troppo presto nel dimenticatoio e che invece sono tornati a splendere grazie al trainer lusitano che sta dando finalmente la svolta alla stagione della Salernitana.
LAVORO DURO Fin dal primo giorno in cui si è accomodato sullo scranno granata, Paulo Sousa ha dedicato diverse ore in più rispetto al solito al lavoro sul campo. Gli allenamenti, quasi sempre programmati di mattina, hanno avuto la durata media di cinque ore, segnale dell’enorme applicazione richiesta dal tecnico iberico ai suoi calciatori. Primo ad arrivare al Mary Rosy, anche alle 8 del mattino, ed ultimo a lasciare il quartier generale di Pontecagnano, Paulo Sousa sta sottoponendo il gruppo ad un lavoro durissimo che sia sul pian atletico che su quello tattico, sta dando i frutti sperati.
IDEE NUOVE Altro merito di Paulo Sousa è quello di aver portato idee nuove sotto il profilo tattico e tecnico all’interno della Salernitana. Ochoa finalmente titolare indiscusso, Gyomber pilastro centrale della difesa a tre, Bradaric più libero di offendere, un centrocampo più mobile, le posizioni di trequartisti alle spalle di una sola punta di ruolo assegnate a Kastanos e, soprattutto, a Candreva, sono tutte mosse che hanno rivitalizzato una squadra da tempo cristalizzata sullo sterile possesso palla, sugli scambi in orizzontale e sul solito lancio lungo a scavalcare il centrocampo.
MENTALITA’ VINCENTE Gli ingressi a Milano di Bonazzoli e Piatek al posto di due centrocampisti, Kastanos e Candreva, ha rinfrancato i tifosi della Salernitana che da tempo non avevano il piacere di ammirare un allenatore della Salernitana votato a proporre gioco anzichè a distruggerlo. «Non dobbiamo essere speculativi ma dobbiamo cercare di far gol» è uno dei mantra di Sousa che, nonostante una mentalità più offensiva, ha donato equilibri ed impermeabilità anche alla difesa granata. La svolta, insomma, c’è stata. Ma il lavoro di Paulo Sousa è solo agli inizi.