Superbonus: Lombardi, effetti devastanti - Le Cronache
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Superbonus: Lombardi, effetti devastanti

Superbonus: Lombardi, effetti devastanti

“Il governo torni sui suoi passi e fermi un provvedimento che potrebbe produrre effetti devastanti non solo per l’edilizia, ma per l’intera economia del paese”. È l’appello del presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi, dopo l’approvazione, in Consiglio dei Ministri ieri, del decreto legge che blocca lo sconto in fattura e la cessione dei crediti per i nuovi cantieri legati ai bonus edilizi. “Il blocco totale della cessione dei crediti – commenta ancora il presidente Lombardi – in un momento in cui peraltro regna assoluta incertezza sulla monetizzazione dei crediti già maturati per lavori già eseguiti, rischia di affossare l’intero comparto. Come pure la decisione di impedire alle pubbliche amministrazioni di acquisire i crediti incagliati.
Si sta deliberatamente o superficialmente spingendo migliaia di imprese verso il tracollo”. Il blocco deciso dal governo per “salvaguardare i conti pubblici” (pur a fronte di numerosi studi che invece rimarcano la convenienza di questo strumento da vari punti di vista, dalla sicurezza al contenimento del consumo energetico) varrà già da questo mese, per le pratiche presentate a partire dal 17 febbraio. “Il decreto conferma il divieto per gli enti locali di acquistare i crediti delle imprese edili a corto di liquidità – aggiunge il presidente Lombardi –Così si colpisce duramente un settore già duramente provato dalle continue modifiche legislative degli ultimi mesi. Si colpisce un comparto colpevole solo di aver rispettato le leggi dello Stato”. Il Decreto approvato ieri dal Governo condizionerà pesantemente tutte le politiche energetiche del nostro Paese, ed in particolare gli obblighi – già imposti da delibere del Parlamento Ue – di migliorare la classificazione energetica degli edifici entro il 2030. “Si blocca la transizione energetica e l’adeguamento sismico di oltre 9 milioni di fabbricati, si stroncano le residue speranze di ottenere liquidità dagli enti locali per crediti incagliati da mesi. Sono già circa 90 mila i cantieri bloccati per mancanza di liquidità: 40 mila imprese devono cedere oltre 25 miliardi di crediti nei cassetti fiscali e sono a rischio fallimento. È una situazione drammatica – conclude il presidente Lombardi – che deve purtroppo indurre tutti gli operatori dell’edilizia a riflettere. È giunta probabilmente l’ora di attivare iniziative dure e ferme affinché tutti capiscano la gravità della situazione”. Le associazioni imprenditoriali, grandi e piccole, temono fallimenti a catena: chi parla di 25mila aziende a rischio, chi di 40mila. E lanciano un allarme sulla tenuta sociale della scelta fatta. Al fianco della decisione-blitz il governo mostra comunque il ramoscello d’ulivo del confronto con le associazioni di categoria interessate. Saranno convocate per lunedì pomeriggio: servirà al governo per spiegare le ragioni e ad ascoltare con attenzione. Anche banche e costruttori mettono in pressing il governo e chiedono una “misura tempestiva” che consenta “alle banche di ampliare la propria capacità di acquisto utilizzando una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24, compensandoli con i crediti da bonus edilizi ceduti dalle imprese e acquisiti dalle banche”.