Ha il nome di un italiano con origini salernitane il trofeo che si consegna ai vincitori del Super Bowl, la finale del campionato della National Football League, la lega professionistica statunitense di football americano.
Il Kansas City Chiefs, che ha battuto il San Francisco, ha conquistato il quarto titolo portando a casa il “Vince Lombardi Trophy”, una palla da football interamente d’argento in posizione di kick off creata dalla gioielleria Tiffany. Il trofeo venne intitolato nel 1971 al famoso allenatore di origine italiana, subito dopo la sua morte improvvisa, per ricordarne le vittorie nei primi due Super Bowl alla guida dei Green Bay Packers. A differenza di altri trofei, esso resta nella bacheca della squadra vincente, per questo ogni anno Tiffany ne crea una nuova versione.
Dunque, ricapitoliamo: il momento sportivo piu’ importante per gli Stati Uniti d’America e’ rappresentato dalla consegna di un trofeo che porta il nome di un italiano? Si’. E volendo essere precisi, un italiano con origini campane.
I nonni materni, Vincenzo Lombardi e Michelina Izzo, erano di Salerno. Emigrarono agli inizi del ‘900. Il papa’ era macellaio, commerciava in carni.
Le origini di Vince. Figlio di un immigrato italiano e maggiore di cinque fratelli, Lombardi è cresciuto in una famiglia rigorosamente cattolica. Nel 1928, all’età di 15 anni, entrò nel Collegio della Cattedrale dell’Immacolata Concezione per studiare per il sacerdozio. Due anni dopo, si trasferì al St. Francis Preparatory e giocò come terzino per la loro squadra di calcio. Vince ha poi frequentato la Fordham University e ha recitato nella squadra di football come membro del famoso “Seven Blocks of Granite” di Fordham. Si laureò con magna cum laude alla Fordham nel 1937, poi frequentò la facoltà di giurisprudenza la sera mentre lavorava per una società finanziaria durante il giorno.
Rosa Coppola