di Redazione Regionale
Sono salve e fuori pericolo di vita le quattro persone, tra cui tre bambini, rimaste intossicate dalle esalazioni di monossido di carbonio dovute al malfunzionamento di una stufa. Il fatto è accaduto ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino, all’interno di un’abitazione sutuata in contrada Ficucelle: le vittime, una donna di 35 anni e tre bambini aventi rispettivamente 9, 14 e 16 anni, per contrastare il forte freddo di questi giorni, avevano preferito lasciare accesa una stufa per provare a riscaldarsi in modo consono. Quasi all’alba, successivamente, ossia intorno alle 5 del mattino della scorsa notte, uno dei familiari che dormiva invece nell’altra stanza è riuscito ad intervenire provvidenzialmente, evitando il peggio, lanciando subito dopo l’allarme e – di fatto, – evitando che il peggio potesse accadere.
L’intera famiglia è attualmente ricoverata presso l’ospedale di Ariano Irpino: si è preferito tenere sott’osservazione tutti i malcapitati del caso, con particolare attenzione alla bimba di 9 anni che è – per ovvie ragioni – ricoverata nel reparto di Pediatria del nosocomio locale. Per loro, nonostante le esalazioni di monossido di carbonio durante la notte, sono già giunte le rassicurazioni del personale medico intervenuto: nessuno dei quattro è in pericolo di vita, scongiurando dunque ipotesi assai peggiori per un episodio sicuramente particolare che continua a porre alta l’attenzione sul fenomeno delle gelate improvvise che – anche in realtà già “abituate” come quella irpina – hanno inevitabili ripercussioni che possono degenerare in episodi ben più gravi di quello raccontato su queste colonne.