Erika Noschese
Storie di rinascita e di ricrescita di giovani donne provenienti da Nigeria e Marocco, giunte a Salerno a bordo di una delle navi che hanno raggiunto Salerno nel corso degli sbarchi. Un evento emozionante quello che si è tenuto oggi presso l’azienda ospedaliera Ruggi d’Aragona di Salerno, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Di fronte ad una vasta platea, una giovane marocchina ha raccontato la sua esperienza: giunta a Salerno si è fidata di un uomo ce nutriva nei suoi confronti un amore malato, possessivo al punto da isolarla dal mondo. È riuscita a fuggire solo grazie alla made dell’uomo che ha escogitato un piano per permetterle di scappare e ricominciare finalmente a vivere. Un’altra storia, ugualmente toccante, è stata raccontata da una nigeriana giunta in città con uno sbarco risalente allo scorso anno: in Niger è stata violentata, ripetutamente ma ora Salerno le ha permesso di ricominciare una seconda vita, lavora e tenta di affermarsi. Una strada non facile per loro perché, come ha sottolineato la mediatrice culturale Kady Dbaa, spessp vengono abbandonate a loro stesse senza nessun aiuto esterno che le porta poi a lavorare in nero.
Nel corso della manifestazione, inoltre, è stato presentato il volume “La violenza di genere. Percorso di formazione per prevenzione, intervento e contrasto”, nato da un progetto della dottoressa Antonella Maisto e scritto dalla stessa, in collaborazione con Rosetta Frammartino, Rosa Esposito e Massimo Santoro.
Presente anche il professor Antonello Crisci che ha coordinato il pool di medici legali per effettuare le autopsie sui corpi delle migranti morte giunte a Salerno a bordo della nave della marina militare Cantabria, lo scorso 5 novembre che si è rivolto agli studenti di Scienze Infermieristiche spiegando loro come comportarsi quando – in futuro – si troveranno di fronte una vittima di violenza, il modo con cui approcciarsi e le cose a cui fare particolarmente attenzione. All’evento organizzato in occasione della Giornata del 25 novembre hanno inoltre presenziato il sindaco, Vincenzo Napoli; il Capo di Gabinetto, Rosa Maria Falasca; la presidente delle Pari Opportunità dell’Università degli Studi di Salerno che ha portato i saluti del rettore Aurelio Tommasetti ed il Questore Pasquale Errico.
Commovente il monologo di Franca Rame, “Lo Stupro” e gli interventi teatrali che hanno animato la platea dell’aula Scozia del nosocomio salernitano.
La pittrice Olga Marciano ha portato i suoi quadri sul tema della violenza sulle donne. Uno di questi dipinti sarà messo all’asta nel corso di un evento che terrà nel mese di gennaio ed i proventi andranno al centro antiviolenza dell’azienda ospedaliera universitaria di Salerno. A concludere la mattinata le ginnaste del centro ginnico Arbostella che si sono esibite prima di far volare palloncini rossi a forma di farfalle, come simbolo della rinascita delle donne.