Storia della Salernitana: un secolo di passione Granata - Le Cronache Salernitana
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Storia della Salernitana: un secolo di passione Granata

Storia della Salernitana: un secolo di passione Granata

La storia della Salernitana si snoda attraverso un secolo di passione, trionfi e sfide nel panorama del calcio italiano. Fondata nel 1919, questa squadra ha incarnato lo spirito e l’orgoglio di un’intera città, diventando molto più di un semplice club sportivo. La Salernitana, con i suoi colori granata, ha rappresentato per generazioni il cuore pulsante di Salerno, vivendo alti e bassi ma mantenendo sempre vivo l’amore incondizionato dei suoi tifosi.

Esploreremo insieme le tappe fondamentali che hanno segnato la storia della Salernitana: dalle origini pionieristiche, passando per le storiche promozioni, i momenti di crisi e le rinascite spettacolari. Analizzeremo l’impatto che il club ha avuto sulla città di Salerno, esaminando come la passione abbia plasmato l’identità locale e creato un senso di appartenenza che va ben oltre il semplice tifo calcistico.

Le origini: la nascita di una leggenda

La Salernitana nasce ufficialmente il 19 giugno 1919, dalla fusione di diverse società sportive locali. Il nome originale era “Unione Sportiva Salernitana”, e da subito i colori sociali furono il bianco e il celeste. In seguito fu adottato il granata, che ancora oggi contraddistingue la squadra. Nel corso della storia la società è stata rifondata altre tre volte: nel 1927 in seguito alla costituzione di un nuovo sodalizio, nel 2005 e nel 2011.

Nei primi anni, la squadra si distinse principalmente in competizioni regionali, gettando le basi per quello che sarebbe diventato un simbolo di orgoglio per l’intera città di Salerno. La passione dei tifosi, elemento distintivo della storia della Salernitana, si è manifestata fin da subito, creando un legame indissolubile tra la squadra e la comunità.

L’ascesa: dai campionati regionali alla Serie A

Il percorso della Salernitana verso i vertici del calcio italiano fu graduale ma costante. Ecco alcuni momenti chiave:

  • 1937: Prima partecipazione al campionato di Serie B
  • 1947: Storica promozione in Serie A
  • 1989: Promozione in Serie B dopo 23 anni di Serie C
  • 1998: Ritorno in Serie A dopo 50 anni

I primi campionati

L’esordio della Salernitana nel panorama calcistico fu caratterizzato da un immediato successo. Nella stagione 1919-1920, la squadra si impose nel proprio girone del campionato di Promozione. Questo trionfo permise al club, che all’epoca vestiva i colori bianco-celesti, di accedere alla Prima Categoria, il massimo livello calcistico del tempo. Nonostante l’importante traguardo, la squadra non riuscì a emergere oltre l’ambito regionale e dopo due stagioni retrocesse.

L’era d’oro e la prima Serie A

Il periodo più glorioso della storia granata si ebbe nel dopoguerra. Nella stagione 1947-1948, la Salernitana conquistò per la prima volta la promozione in Serie A, sotto la guida dell’allenatore Gipo Viani. Questo traguardo rappresentò un momento storico per la città di Salerno, portando il calcio locale ai massimi livelli nazionali.

Durante questo periodo, la squadra si distinse per l’adozione del “Vianema”, uno schema di gioco innovativo che anticipò il moderno catenaccio italiano. Nonostante l’entusiasmo e il gioco propositivo, la permanenza in Serie A durò solo una stagione, ma lasciò un segno indelebile nella memoria dei tifosi.

Anni di alti e bassi

Dopo la retrocessione, la Salernitana attraversò un lungo periodo di alti e bassi tra Serie B e C. Un momento tragico segnò la storia del club nel 1963, quando durante una partita contro il Potenza si verificò il primo incidente mortale in uno stadio italiano, con il decesso di uno spettatore.

La rinascita arrivò nella stagione 1989-1990, quando la squadra, guidata da Giancarlo Ansaloni e capitanata da Agostino Di Bartolomei, conquistò la promozione in Serie B dopo 23 anni di assenza.

Il ritorno in Serie A

Il momento più esaltante della storia recente della Salernitana fu la promozione in Serie A nella stagione 1997-1998, sotto la guida di Delio Rossi. La squadra, trascinata dai gol di Marco Di Vaio, riportò Salerno nel massimo campionato dopo 50 anni di attesa. Tuttavia, la gioia fu di breve durata, con la retrocessione che arrivò l’anno successivo per un solo punto.

I “poker” storici della Salernitana

La storia della Salernitana è fatta di momenti che hanno segnato indelebilmente il cuore dei tifosi, non solo per le promozioni e i ritorni in Serie A, ma anche per le prestazioni straordinarie in campo. Un aspetto che ha sempre entusiasmato i sostenitori granata è l’occasione di vedere la squadra “fare poker”.

Nel gergo calcistico “fare poker”, non si riferisce alle vincite poker più grandi della storia, che sono invece visibili a questa pagina, ma indica segnare quattro gol in una partita, un’impresa tanto rara quanto significativa per la squadra e per il singolo giocatore.

Nel corso della sua storia, la Salernitana ha regalato ai tifosi diverse partite memorabili in cui è stato segnato un poker, mostrando grinta e superiorità. Uno degli episodi più celebri risale alla stagione 1947/48, quando una Salernitana inarrestabile sconfisse la Pro Patria con un perentorio 5-0.

Un altro poker indimenticabile si verificò il 25 aprile 1999, davanti a 35mila spettatori entusiasti all’Arechi: Marco Di Vaio, con una tripletta, e Kristic affondarono il Bologna regalando una vittoria sontuosa.

Più recente è la sfida del 1 dicembre 2024, quando i granata hanno travolto la Carrarese per 4-1 in un clima teso di contestazione. Grazie a un approccio aggressivo e un modulo tattico ben orchestrato da Stefano Colantuono, i gol di Wlodarczyk, Soriano, Verde e Simy hanno sigillato il successo, sottolineando la determinazione della squadra nel cambiare il corso della stagione.

Salernitana: tra sfide e rinascite

Come molte squadre italiane, anche la Salernitana ha dovuto affrontare periodi di crisi finanziarie e sportive. Nel 2005, la società fu dichiarata fallita e dovette ripartire dalla Serie D, per poi subire un nuovo fallimento nel 2011. Questo momento buio, tuttavia, non fece che rafforzare il legame tra la squadra e i suoi tifosi.

La rinascita fu rapida e coinvolgente. In soli tre anni, la Salernitana riconquistò la Serie B, dimostrando una resilienza straordinaria. Questo periodo di risalita è ricordato dai tifosi come uno dei più emozionanti della storia del club, caratterizzato da un senso di unità e determinazione senza precedenti. La promozione in Serie B nel 2015 ha segnato l’inizio di una nuova era.

Il ritorno in Serie A e le sfide contemporanee

Nel 2021, la Salernitana ha scritto un nuovo capitolo della sua storia, conquistando la promozione in Serie A dopo 23 anni di assenza. Questa promozione ha riportato l’entusiasmo alle stelle, con la città che si è letteralmente tinta di granata per celebrare il traguardo raggiunto.

La prima stagione in Serie A dell’era moderna è stata caratterizzata da una lotta per la salvezza che si è conclusa all’ultima giornata, con la squadra che ha stabilito il record negativo di punti (31) per una squadra salva nella storia della Serie A a 20 squadre.

Nella stagione 2022-2023, sotto la guida di Paulo Sousa, la Salernitana ha ottenuto una salvezza più tranquilla, classificandosi al 15° posto con 42 punti, il miglior piazzamento della sua storia in Serie A.

Verso il futuro: ambizioni e sfide

Guardando al futuro, la Salernitana si trova di fronte a sfide importanti ma anche a grandi opportunità. L’obiettivo primario resta il consolidamento in Serie A, un traguardo che richiederà investimenti oculati e una gestione attenta sia sul piano sportivo che finanziario.

La società sta lavorando per migliorare le infrastrutture, con progetti di ammodernamento dello stadio Arechi e del centro sportivo. Questi interventi sono fondamentali per garantire una crescita sostenibile e per attrarre nuovi talenti.

Inoltre, la Salernitana sta puntando molto sul settore giovanile, consapevole che la formazione di giovani talenti locali possa essere la chiave per un futuro radioso. Questa strategia non solo promette benefici sportivi ma rafforza ulteriormente il legame con il territorio.

In un’era dominata dai grandi club e dalle super leghe, la storia della Salernitana rappresenta un esempio di come la passione, la dedizione e il senso di appartenenza possano ancora giocare un ruolo fondamentale nel calcio. La squadra si trova ora a navigare le acque complesse del calcio moderno, cercando di bilanciare ambizioni sportive e sostenibilità finanziaria.