di Erika Noschese
“Starbucks di quartiere”: è questo, in sintesi, il programma che coinvolge i giovani salernitani a vivere la cultura nella loro città, proposto dalla Responsabile giovani de “La Nostra libertà” Anna Borrasi (anni 21), laureata in Scienze Politiche e delle Relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Salerno. Abbiamo intervistato la candidata al consiglio comunale con la lista civica del candidato sindaco Antonio Cammarota per farci illustrare nei dettagli il suo programma. Prima di tutto, perché ha deciso di candidarsi? “Ho sentito la necessità di scendere in capo in prima persona per la mia città perché ho conosciuto con la mia esperienza il volto che non funziona di Salerno, ovvero il rapporto tra la città ed i suoi giovani. Si tratta di un rapporto che ritengo si spezzi nel momento in cui si riscontrano difficoltà d’informazione, difficoltà nel trovare una posizione occupazionale, difficoltà nell’usufruire di spazi pubblici e culturali dedicati ai ragazzi” Pensa che la sua giovane età possa essere un ostacolo? “No, tutt’altro. Credo che i giovani comprendano da vicino e meglio le dinamiche che riguardano il loro mondo ed allo stesso tempo possano con le loro idee e con la loro forza dare vita ad un nuovo volto della città, che respira e si espande in ogni momento. Grazie all’aiuto ed al sostegno di chi già si trova all’interno de “La Nostra libertà”, e che per questo ha una maggiore esperienza (cito ad esempio l’avvocato Matteo Marchetti Vicesegretario nazionale del Codacons), voglio portare avanti una battaglia che non si esaurirà dopo le elezioni. Il mio obiettivo è realizzare un programma che punti tutto sui giovani salernitani, in cui la stella polare sia la difesa di Salerno contro il “pensiero unico del potere”, per usare un’espressione di Gramsci”. Ci può spiegare meglio cosa intende per “andare contro il pensiero unico del potere”? “Significa difendere la libertà d’informazione e di espressione, significa assumere la consapevolezza dei propri diritti, un traguardo che si conquista solo grazie alla cultura. Difendere Salerno è difendere i suoi giovani facendoli studiare”. Come si concretizza questa proposta? “La mia idea è quella di creare degli “Starbucks di quartiere”. Di cosa si tratta nel dettaglio? “Realizzeremo degli spazi vivi di cultura, nei quali sarà possibile usufruire di una connessione internet gratuita, consultare testi universitari e non solo, e beneficiare dell’aiuto di tutor qualificati al sostegno didattico degli studenti che decidono di recarsi nello “Starbucks di quartiere”. Una zona dedicata anche all’aiuto dei più piccoli, viste le difficoltà che stanno affrontando dopo essere stati bruscamente calati nell’ottica della digitalizzazione della didattica a causa dell’emergenza Covid-19. Si tratterà, dunque, di un punto cultura che serva a soddisfare le esigenze di tutti, perché tutti i ragazzi di Salerno meritano e hanno il diritto di godere dei migliori canali d’informazione. Salerno deve capire che i giovani sono un’occasione. In questo senso “ La Nostra libertà” ha compreso a pieno l’urgenza della problematica giovanile della cultura, della gestione degli spazi e della politica occupazionale. Sino ad ora si è parlato dell’aspetto “culturale”, ma quali sono altri ambiti in cui i giovani non si sentono coinvolti secondo lei? “Un altro ambito in cui i ragazzi non si sentono rappresentati credo sia quello sportivo. Le nostre strutture sono fatiscenti: mi riferisco allo Stadio Vestuti o ancora alle zone limitrofe dello Stadio Arechi, mi riferisco alla mancanza di un percorso dedicato al jogging sul nostro lungomare, per non parlare della mancanza di un percorso ciclabile manutenuto in maniera efficace. Lo sport è una prerogativa necessaria per avere una città sana e felice. Inoltre, avendo delle strutture adeguate e comunali, si permetterebbe ai giovani talenti di eccellere nelle varie pratiche sportive.La possibilità di avere spazi adeguati che ospitino competizioni anche al livello regionale è tra l’altro segno di vanto per la città, ma rappresenta anche una possibilità di incremento del turismo e dell’economia per i piccoli commercianti e artigiani di cui a Salerno andiamo molto fieri”. Cosa proporrebbe per rilanciare l’ambito sportivo? “Si potrebbero ad esempio ristabilire i “giochi della gioventù”, e fare in modo che tutte le scuole siano dotate degli strumenti necessari per parteciparvi. Creiamo più società a livello comunale che siano attive in tutti gli sport e che siano presenti per tutte le fasce d’età, mentre quelle che sono già presenti dovrebbero essere sostenute ed ampliate. O ancora, per parlare di uno sport che pratico e di cui sono molto appassionata, penso ad un concorso regionale di salto ostacoli di equitazione. Immagino, dunque, uno “scambio” culturale e sportivo per i nostri ragazzi, per creare un turismo differenziato che non fossilizzi sulle sole “luci d’artista”. Salerno non è solo luci d’artista, Salerno è cultura ed è opportunità di crescita”. Altri progetti in mente? “Per il momento vi anticipo che stiamo creando una web radio dei giovani de “La Nostra libertà”, e che si farà il possibile per creare una radio dei ragazzi e per i ragazzi di Salerno, così che possano esprimersi, dire la loro, creare informazione e contenuti propri, anche di espressione musicale”. Per concludere, cosa le interesserebbe dire ai nostri lettori? “Ringrazio innanzitutto il giornale per lo spazio dedicato. Ai lettori ed agli elettori dico che l’unico modo per cambiare le cose è tradurre il pensiero in azione”.