di Arturo Calabrese
Prima ancora della chiusura delle urne, alcuni comuni hanno già mil loro sindaco. Essendo in lizza un’unica compagine, la sfida era soltanto con l’astensionismo e si doveva raggiungere il quorum, cioè il 40% degli aventi diritto. Diversi i centri in cui a competere era una sola lista. Tra essi, spicca Cuccaro Vetere dove Simone Valiante, già primo cittadino e già deputato, torna alla guida del suo comune. «È una bella sensazione – dice – il piacere di riscoprire l’impegno civico più bello del mondo. Alle porte dei 50 anni esattamente 25 anni dopo la prima elezione a sindaco. È cambiata profondamente la politica, mancano i maestri di un tempo, ma rimane intatta la passione civile ed il desiderio di riscatto della nostra terra». Ad Ottati, invece, il sindaco Elio Guadagno, tra i più giovani della provincia, era già stato riconfermato nella serata di sabato quando cioè ci fu l’ufficialità dai seggi. «Sto provando un’emozione indescrivibile, più della prima volta – le sue parole a caldo – sono infinitamente grato alla comunità di Ottati per avermi testimoniato in modo netto la sua fiducia, raggiungendo il quorum nelle prime sette ore di apertura del seggio. Ci sono, poi, ulteriori elementi che hanno reso questa tornata elettorale unica per il nostro paese: è la prima volta che il sindaco si conferma per il secondo mandato dopo 41 anni (ultima volta avvenuta nel 1983), c’era un’unica lista in campo, c’erano quattro donne su dieci candidati in lista, l’elezione avvenuta in sette ore e quindi sono il primo sindaco eletto in Italia di questa tornata. Abbiamo dunque una responsabilità ancora maggiore – ragiona – perché avvertiamo l’aspettativa della comunità che si sente ampiamente rappresentata dalle donne e dagli uomini che mi sostengono. Adesso. Ancora, Futuro! Evviva Ottati». «Sono felicissimo – dice il sindaco di Omignano Raffaele Mondelli – siamo orgogliosi del risultato che sta emergendo in queste ultime ore di voto. Ora c’è da continuare a rimboccarsi le maniche per Omignano!». «Nel 2019 quando mi sono candidata per la prima volta, c’erano 3 liste – dice Maria Teresa Scarpa – e per la prima volta con una donna alla carica di Sindaco. Quest’anno c’è stata una situazione anomala per Gioi: una sola la lista. Questa sarà una nuova esperienza perché per la prima volta i 10 consiglieri sono 5 di Gioi e 5 di Cardile e quindi offrono ampia e piena rappresentanza a entrambe le comunità. L’obiettivo resta quello di offrire ai miei concittadini un’amministrazione pronta a cogliere tutte le occasioni mentre rafforza i servizi e il patrimonio comunale. Credo che il nostro dovere sia quello di dare l’accesso alle opportunità a quanti hanno talento e determinazione. Dobbiamo essere capaci di aiutare chi sceglie di vivere nelle aree interne e insieme di attrarre nuove persone e famiglie». A loro, si uniscono anche Massimo Farro di Torchiara, Attilio Romano di Casalbuono, Enrico Zambrotti di San Pietro al Tanagro, Giuseppe Parente di Bellosguardo, Modesto Lamattina di Caggiano, Nuzzo a Caselle in Pittari. Dai seggi non si sono registrati particolari avvenimenti anche perché la situazione è stata sempre calma, a differenza di altri anni e altri luoghi quando cioè si sono registrati anche tafferugli e interventi delle forze dell’ordine. Nel frattempo, c’è attesa negli altri comuni, dove invece le liste sono più di una e ci sarà la battaglia nelle urne. Lo spoglio prenderà il via alle ore 14.00, quando si avvieranno le procedure cjhe porteranno all’elezione dei nuovi sindaci. Anche laddove il sindaco già c’è, seppur sia una formalità, si dovrà avere il 50% dei voti validi di quelli scrutinati, ma non dovrebbero esserci particolari sorprese.