di Erika Noschese
«È finita si dice all’ultima giornata di campionato, è complicato ma la Salernitana può ancora lottare e salvarsi». Così Simone Perrotta, campione del mondo 2006, ex centrocampista e bandiera della Roma intervenuto ieri a Salerno per la firma del protocollo d’intesa fra Provincia di Salerno e Associazione Italiana Calciatori per la realizzazione del progetto “Il/la bambino/a al centro – progetto di interazione scolastica” che prevede il potenziamento delle attività di avviamento alla pratica motoria dei bambini/e e dei ragazzi/e, in orario curriculare, presso le strutture scolastiche secondo modalità che saranno dettagliate nei documenti attuativi. Il calciatore giallorosso non si è tirato indietro rispetto ad un commento sulle vicende tutte granata, ormai ad un passo dalla retrocessione matematica. «Una squadra che l’anno scorso ha fatto molto bene. Ha una rosa di giocatori che poteva lottare fino alla fine e può lottare fino alla fine per non retrocedere; chiaramente adesso le cose si sono complicate un po’ però ha le possibilità per emergere da quella che è la situazione attuale – ha dichiarato Perrotta – Il calcio vive di situazione e di momenti anche all’interno delle partite stesse, vive di episodi e molto spesso per la Salernitana questi episodio sono stati negativi, però ci sono ancora tante partite. È complicata però il calcio ci ha insegnato che mai dire mai, ecco la parola fine si dice veramente all’ultima giornata». Da ex giallorosso, Simone Perrotta è legato anche a Pippo Inzaghi, ex allenatore della Salernitana: «Cosa non ha funzionato? Questo non lo so dire perché essendo al di fuori le situazioni interne non le capisci, non le comprendi e non sai; puoi dare solo un giudizio superficiale ma non mi va nemmeno di giudicare perché poi gli allenatori sono giudicati solo dai risultati e questi non sono arrivati, ma Pippo rimane un ottimo allenatore, l’ha fatto vedere in passato e continuerà a farlo sinceramente». Inevitabile anche un commento rispetto alla decisione della società di procedere per vie legali, a tutela dell’immagine della Us Salernitana1919 e dei dirigenti, contro i tifosi che, soprattutto attraverso i social, non hanno risparmiato accuse e offese alla dirigenza: «La questione social è molto delicata. Quando giocavo io la contestazione era diretta, di persona e per certi versi era peggio ma per alcuni meglio perché comunque rimaneva nelle mura del centro sportivo, durava il tempo necessario della contestazione e poi tornare a casa e finiva tutta adesso la contestazione si sposta sui canali social, è controllata e poi la possono vedere tutti. I social sono incontrollabili, tutti questi cosiddetti leoni da tastiere si permettono di scrivere e di denigrare tutto senza tener conto poi che ognuno ha una vita personale, ha dei figli, dei genitori che ci stanno male per cui giusto denunciare, giusto porre l’attenzione su un tema». Perrotta ha parlato anche di Walter Sabatini, ex direttore della Roma e direttore generale dei granata: «Walter è un uomo di calcio, ha una grandissima esperienza. È subentrato ad un ottimo dirigente anche se giovane quale è Morgan De Sanctis, che a mio avviso ha fatto un ottimo lavoro. Anche i dirigenti, come gli allenatori, sono giudicati dai risultati ottenuti. Morgan non ce l’ha fatta, vediamo se Sabatini riuscirà a tirare fuori il meglio da questi calciatori». E su Spalletti in nazionale dice: «credo che sia l’uomo giusto al momento giusto, la nazionale dopo Mancini aveva bisogno di un allenatore come il mister, lo vedo molto carico», ha aggiunto l’ex campione del mondo.