BUONABITACOLO – E’ un dramma quello che si sta vivendo a Buonabitacolo, un paese a sud di Salerno, dove nella tarda serata di domenica un ragazzo di appena 22 anni ha rivolto un’arma da fuoco contro se stesso, lasciando partire un colpo che gli è stato fatale. Inutili i soccorsi del 118, i cui sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane. La salma è stata trasferita presso l’obitorio dell’ospedale Luigi Curto di Polla a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il paese ieri mattina si è svegliato sotto una cappa di dolore e di mestizia. Una notizia che si è immediatamente propagata, lasciando tutti nella costernazione e nello stupore. Amici, parenti e conoscenti si sono stretti intorno ai familiari per cercare di alleviare un comprensibile dolore causato da una immane tragedia. Il sindaco della cittadina valdianese, Giancarlo Guercio, attraverso le vie mediatiche ha chiesto rispetto, delicatezza ed umanità nei confronti di chi non c’è più, ma anche per una famiglia duramente segnata dal dramma. «L’intero paese – ha sottolineato Guercio – è sconvolto. Cosa ha provocato il gesto? Non è dato sapere. Indagano i carabinieri, anche se, ormai, capire cosa sia accaduto non può riportare in vita chi non c’è più. Morire a 22 anni, dando libero sfogo alla incapacità, in quel momento di crisi, di razionalizzare il proprio pensiero. Diventare vittima di se stessi, trasformarsi in bersaglio della propria mira. Sono questi gli episodi che fanno restare attoniti, shoccati, sbalorditi e sorpresi. Perché quando si muore a 20 anni a causa di fattori naturali, si riesce alla fine anche a capacitarsi con il tempo che lenisce tutti i dolori, ma quando diventa una libera scelta del protagonista farla finita, magari in un momento di sconforto, di scoraggiamento, allora tutto appare incomprensibile e ci si chiede se per quel ragazzo si poteva fare di più per capirlo, comprendere il dramma che stava maturando in lui e che lo ha portato inesorabilmente verso la fine dei suoi giorni
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