Si è insediato il nuovo procu- ratore di Reggio Calabria Giu- seppe Borrelli che ha lasciato la Procura di Salerno e ha preso il posto del magistrato Giovanni Bombardieri che, dal settembre 2024, guida in- vece la Procura di Torino. Alla cerimonia, che si è svolta da- vanti alla presidente del Tribu- nale Maria Grazia Arena, hanno preso parte anche molti magistrati calabresi e il procuratore nazionale antima- fia Giovanni Melillo. Il pas- saggio di consegne, tra il procuratore facente funzioni Giuseppe Lombardo e il neo- capo dell’ufficio requirente reggino Giuseppe Borrelli, è avvenuto nell’aula della Corte d’Assise. Borrelli ha ricordato la precedente esperienza da aggiunto a Catanzaro dove “ho vissuto una straordinaria esperienza professionale e sono rimasto affascinato da una terra bellissima, piena di potenzialità e pesantemente condizionata dalla presenza del crimine mafioso che limita le possibilità di sviluppo di una parte di società sicura- mente sana. Torno in Calabria dopo più di 11 anni, con pia- cere e una passione che sem- pre ha caratterizzato lo svolgimento della mia attività. Sono convinto che con Giu- seppe Lombardo, Stefano Mussolino, Walter Ignazitto e
con tutti i sostituti procuratori, riusciremo a svolgere un la- voro importante nella tradi- zione di questo ufficio giudiziario”. “Il compito che ci attende – ha aggiunto – è diffi- cile. Credo che la magistratura abbia, soprattutto in questo difficile momento storico, una grossa responsabilità, quella di fornire una risposta in termini di efficienza e di efficienta- mento del sistema. La Procura non può essere un luogo dove le vicende vengono trattate burocraticamente per river- sarle sul Tribunale. Noi spesso parliamo degli imputati come di soggetti, ma sono persone e un procedimento è qualcosa che deve essere subito qualora vi siano oggettive possibilità e qualora vi siano ragioni effet- tive per instaurare”. Per Me- lillo, “Borrelli sa cos’è la ‘ndrangheta, quale tipo di im- pegno richiede. Sa quanto, in funzione dell’efficacia del- l’azione di contrasto della ‘ndrangheta, sia decisiva la coesione dell’ufficio, la sua ca- pacità di lavorare in modo co- ordinato non soltanto in ambito nazionale ma anche in ambito internazionale. Da questo punto di vista è evi- dente che la Dda ha dinanzi a sé un’impresa grande, che è quella di dare misura del pro- prio impegno corrispondente alla gravità del fenomeno cri-
minale. La sfida è alzare il li- vello delle investigazioni ed è collegata a quella che si svolge in tanti altri distretti e in Paesi d’Europa e del mondo che co- noscono le ramificazioni e gli interessi della ‘ndrangheta”. Lombardo ha sostenuto che la Procura “ha bisogno di una fi- gura come Borrelli, una figura esperta”. “Troverai – ha ag- giunto rivolto al nuovo procu- ratore – un ufficio fatto di giovani magistrati, capaci, di- sponibili, correttissimi e so- prattutto in grado di mettere al centro delle loro valutazioni la persona che ovviamente vive, e a volte subisce, l’azione giu- diziaria e che merita la nostra più alta considerazione. Sei
L’insediamento di Borrelli
una delle pochissime persone che ha vissuto l’anno terribile 2010 (la bomba alla Procura generale reggina, ndr). Ritengo che ci voglia l’attenzione che tu presterai, perché quello, se parliamo di ‘ndrangheta, è e sarà sempre un eterno pre- sente. La Calabria merita ri- sposte giudiziarie di grande livello, che arrivano attraverso il lavoro straordinario che fa la magistratura giudicante, che voglio ringraziare per lo stra- ordinario impegno e per la ca- pacità di comprendere quanto sia complesso dare risposte su tematiche assolutamente diffi- cili, complesse, straordinaria- mente ampie”.





