I Carabinieri delle Compagnie di San Severo (FG) e Termoli (CB) hanno eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 20 indagati, tutti originari della Provincia di Foggia, accusati – a vario titolo – di furto aggravato, ricettazione, riciclaggio e detenzione illecita di arma clandestina.
L’indagine
L’indagine, coordinata dalla Procura di Foggia e condotta sinergicamente dai militari dell’Arma delle Province di Foggia e Campobasso – dove erano particolarmente attivi, così come in altre località del territorio nazionale, i due gruppi dediti alla commissione di furti d’auto – costituisce la naturale prosecuzione di un’operazione condotta dalla Compagnia di San Severo (FG) nel febbraio 2024, che portò all’adozione di misure cautelari restrittive nei confronti di 19 persone, con l’accusa – a vario titolo – di associazione finalizzata alla commissione di rapine, furti, ricettazione e riciclaggio di autoveicoli, nonché di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Le successive investigazioni hanno consentito di accertare come tre arrestati di quella operazione, prima dal carcere e poi dalle rispettive abitazioni dove erano ristretti ai domiciliari, abbiano gradualmente riorganizzato le attività delittuose, finalizzate alla alimentazione del mercato illecito di autovetture rubate e della relativa ricambistica.
Le attività dei Carabinieri avrebbero documentato l’operatività di due distinti gruppi criminali dediti al furto di veicoli, che venivano successivamente portati a San Severo o in centri limitrofi per essere rivenduti o sezionati per il successivo commercio dei pezzi di ricambio. Il monitoraggio di officine meccaniche e di autodemolizioni contigue agli indagati avrebbe, inoltre, permesso di ricostruire le operazioni di occultamento delle auto rubate e di smontaggio delle parti da destinare alla vendita, avvenute principalmente presso un sito abusivo, nonché accertare l’adozione di espedienti, attraverso la modifica e l’alterazione (punzonatura, smerigliatura) di telai e targhe, tesi ad ostacolarne l’identificazione.





