Sergio Bisogni,‘o gemello resta al 41 bis - Le Cronache
Cronaca

Sergio Bisogni,‘o gemello resta al 41 bis

Sergio Bisogni,‘o gemello resta al 41 bis

Bellizzi. Sergio Bisogni alias ‘o gemello resta al 41 bis. Lo ha deciso la Corte di Cassazione respingendo il ricorso presentato dal difensore del 55enne di Montecorvino Rovella. Per i giudici del palazzaccio capitolino sarebbe (ancora) insieme al fratello Enrico un esponente di primo piano del clan Pecoraro Renna egemone nella Piana del Sele e nei Picentini con amicizie che arrivano a Castellammare di Stabia sponda Cesarano e nel Napoletano (a Giugliano in Campania con la cosca dei Mallardo) .Insieme a queste due consorterie fu organizzato il delitto di Aldo Autuori che avrebbe voluto ritornare nel campo degli autotrasporti su gomma facendo concorrenza a Francesco Mogavero condannato con Bisogni per quel delitto avvenuto a Pontecagnano nel 2015 per mano dei killer e che per l’Antimafia sarebbero stati ingaggiati proprio dai Cesarano in asse con i Bisogni (Sergio ed Enrico) della cosca dei Pecoraro Renna. Per i giudici salernitani la consorteria dei Pecoraro Renna con Sergio Bisogni ( e il fratello Enrico) esponente di primo livello aveva l’obiettivo di monopolizzare lo spaccio di sostanze stupefacenti e il trasporto di prodotti ortofrutticoli nel territorio nella zona sud della provincia di Salerno. Il 55enne fu destinatario di un aggravamento della custodia cautelare, con trasferimento in un carcere di massima sicurezza nel 2018 quando era detenuto. Bisogni avrebbe continuato a dare direttive all’esterno del carcere. In tal senso, a portare alla decisione del regime di 41 bis sarebbero state le indagini sull’estorsione al farmacista di Bellizzi. Bisogni aveva non chiesto soldi, ma avrebbe preteso l’assunzione di due suoi nipoti. A far scattare l’inchiesta della Dda di Salerno fu un’intercettazione ambientale nel carcere siciliano, dov’era detenuto. Ora a distanza di 5 anni e una serie di condanne inanellate anche per omicidio la sua posizione in carcere non cambia. Resta al 41 bis come stabilito nel 2018 e come deciso dalla Cassazione un mese fa (si attendono le motivazioni) perché sarebbe il referente sul territorio del feroce clan della Piana del Sele “Pecoraro/Renna”