Scuole che vanno in pezzi. Un recente studio di Legambiente Campania ha segnalato che a Salerno città ci sono soltanto 14 istituti scolastici le cui strutture rispettano i criteri antisismici. Per il resto la situazione è drammatica. Nel corso dei mesi, numerose sono state le proteste ed i presidi di studenti, genitori e corpo docente, aventi ad oggetto proprio il cattivo stato di conservazione delle scuole, in alcuni casi vero e proprio pericolo per l’incolumità di chi vive la realtà scolastica che ha tenuto a richiedere controlli più dettagliati per addivenire alla ristrutturazione degli edifici più vecchi che, appunto, non rispondono a consoni criteri sismici. Per quanto riguarda i licei di casa nostra, il dirigente scolastico del Severi, la professoressa Caterina Cimino, espone le problematiche riscontrate: «La nostra scuola è nuova, dunque non necessita di ristrutturazione, ma abbiamo già sollecitato l’Ente provinciale per alcuni interventi nell’auditorium e per problemi di infiltrazione d’acqua su una scala. A seguito dell’evento sismico verificatosi il 29 dicembre scorso, abbiamo inoltre fatto richiesta di una più consona verifica sulla staticità dell’edificio». Anche il preside liceo scientifico Da Vinci –accorpato negli ultimi tempi all’Istituto Tecnico Statale Antonio Genovesi- pur dichiarando che l’edificio è perfettamente a norma antisismica, non nasconde piccole problematiche quali la presenza di materiale di recupero nel cortile e particelle di muro scrostato nella parte esterna della struttura. Maggiori le problematiche del liceo scientifico Da Procida e del liceo artistico Sabatini-Menna, a causa della loro ripartizione in più sedi. «L’Istituto è diviso in due sedi, quella centrale è in cemento armato poiché la struttura risale agli anni ’70 e l’altra in via Urbino è in muratura tradizionale -essendo di origini più recenti- ed è stata soggetta a revisioni per collaudi sismici. Il problema manutenzioni avrebbe bisogno di maggiore attenzione, poiché non sono pervenute certificazioni di alcuni interventi effettuati (pompe per il riscaldamento) in succursale. Tutto ovviamente dipende dalla disponibilità di fondi, che sembrano diminuire anno dopo anno. Il nostro apporto si è concretizzato nel presentare un progetto per le barriere architettoniche con capitale di 750.000 euro che purtroppo non è andato ancora in porto per mancanza di fondi». – sostiene la professoressa Di Guglielmo, responsabile sicurezza del liceo Da Procida. E ancora la preside del Sabatini-Menna, Ester Andreola pone l’accento su due punti fondamentali: in primis rende note le richieste presentate ogni anno alla Provincia per gli interventi di edilizia che non hanno avuto riscontro positivo; il progetto presentato per la ristrutturazione abbraccia una serie di piccole ma non insignificanti problematiche, quali l’abbattimento di barriere architettoniche, migliorie per infissi, aggiunta di ascensori e interventi di manutenzione esterna. «L’edilizia scolastica non è un problema recente e resta irrisolto da molto tempo. Bisognerebbe concentrarsi a livello nazionale con notevoli finanziamenti per risolvere questo tipo di problematiche, ma ciò può verificarsi solo in seguito ad una decisione di tipo politico che possa dare modo agli Enti preposti di intervenire a risanamento delle problematiche esposte. Il nostro Istituto risente soprattutto di mancanza di spazi; abbiamo 47 aule e 40 laboratori, necessari per la crescita qualitativa dei 6 indirizzi previsti». Il secondo punto delineato dalla professoressa Andreola interessa anche altri istituti del territorio: la parcellizzazione delle scuole. «Sarebbe auspicabile un armonizzazione dell’assetto scolastico, per evitare frammentazioni che provocano maggiori difficoltà di gestione. Mettere assieme edifici comuni e ridurre le spaccature apporterebbe diversi benefici: interventi più coerenti e soprattutto minori costi. E’ bene porre un punto di serena riflessione su quello che è possibile fare per facilitare la situazione». Problemi comuni ed evidenti -quelli presentati dai suddetti edifici- che attendono risposte dalle Istituzioni per salvaguardare un bene irrinunciabile: la sicurezza pubblica. Maria Rainone
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