di Marta Naddei Reitereranno la richiesta di scioglimento del Consiglio comunale di Salerno. I componenti del comitato No Crescent proprio non ci stanno e dopo la difesa che il primo cittadino Vincenzo De Luca ha fatto della mezzaluna di Bofill nel corso dell’assise cittadina di giovedì pomeriggio – con annesso anatema all’indirizzo del soprintendente Gennaro Miccio – e l’ipotesi di convocare un Consiglio monotematico proprio per discutere del Pua di Santa Teresa, annunciano il ricorso alle vie giudiziarie per chiedere che lo scioglimento del civico consesso. Una richiesta che – di fatto – è solo la prosecuzione del percorso intrapreso dal comitato già qualche mese fa, quando fu “archiviato” il caso dell’incompatibilità del sindaco. Allora, i No Crescent chiesero un – mai arrivato – intervento del prefetto: questa volta, si passa alla strada giudiziaria. Insomma, dopo le tante vicissitudini legate al comparto di Santa Teresa – su cui pende ancora un sequestro giudiziario con l’accusa, tra le altre, di lottizzazione abusiva – nel calderone si vuole tirar dentro anche il Consiglio comunal. «Si vuole continuare sulla via dell’illegalità – spiegano i No Crescent – E’ ben noto che in materia paesaggistica le competenze non sono né del sindaco, né del Consiglio comunale ma è demandata ai dirigenti, alla commissione locale del paesaggio e al Soprintendente. Non è previsto, né è possibile, alcun tavolo tecnico da parte di organi ministeriali. La situazione è seria, a Salerno gli organi comunali sono privi di legittimazione: il sindaco è decaduto, indagato nella vicenda Crescent, insieme a tanti componenti la Giunta comunale, numerosi dirigenti di settore pure risultano coinvolti, a vario titolo, nelle indagini penali condotte dai pm Valenti e Alfano. Fatti seri e gravi che fanno vedere un quadro istituzionale a tinte scure, anzi fosche». Così, le associazioni hanno deciso di portare all’attenzione della magistratura anche questo caso, perché – scrivono – «la cittadinanza attiva continua a battersi per la legalità, in queste ore raccogliamo le adesioni di tanti cittadini che chiedono che i responsabili della devastazione dell’area di Santa Teresa paghino le conseguenze di errori tecnici e amministrativi». De Luca, intanto, alla serata inaugurale della Festa del mare si è speso in 30 minuti di difesa del Crescent, appellandosi alla cittadinanza con uno “statemi vicino”. Un vero e proprio comizio fatto di difesa delle opere cittadine e di attacchi nei confronti dei comitati. Ancora una volta, vittima preferita delle invettive del sindaco, Italia Nostra.
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