Di Olga Chieffi
Stasera, alle ore 17.30, il Salone dei Marmi di Palazzo di Città ospiterà il quarto appuntamento di “Sinfonie in Salone”, la rassegna musicale dedicata alla valorizzazione del talento delle giovani generazioni e alla diffusione della cultura musicale, voluta dall’amministrazione comunale su proposta della consigliera Antonia Willburger. Protagonisti dell’incontro saranno gli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo Vicinanza–Pirro di Salerno, che, agli ordini delle Maestre Claudia De Pasquale e Mariella Canzolino, presenteranno lo spettacolo “Scintille di Note”, un articolato percorso musicale che vede coinvolti ensemble di flauti, coro e body percussion, con arrangiamenti particolari adatti a bambini ai primi passi nel mondo della musica. Una iniziazione che accompagnerà il pubblico in un vero e proprio viaggio tra epoche, generi ed emozioni. Si partirà dalla Sonata in Do maggiore di Alessandro Scarlatti per flauto contralto, due oboi e due violini, un barocco napoletano, per insegnare ai piccoli la ricerca del bel suono e del “peso” di ogni nota, attraverso l’agogica e il ritmo. Quindi si passerà ai temi delle melodie della Sinfonia “Dal Nuovo Mondo” di Antonín Dvořák, che di mondi ne intreccia almeno tre: quello scoperto con l’America, quello della Mitteleuropa e quello dell’antico Oriente. Il risultato è di grande “felicità” musicale, a partire Largo, che si apre con un corale modulante seguito da una nostalgica melodia, per poi aprirsi alla tradizione popolare americana con Merica, Merica e Oh Susanna. Si continuerà con due arrangiamenti particolari di Giovanni Borriello, Moment for Morricone e Yo soy Maria di Astor Piazzolla. Tutti avranno ascoltato nella propria vita un “Tribute to Ennio Morricone”: dietro quelle colonne sonore sonore che tutti conosciamo, fischiamo, canticchiamo, e vengono eseguite da qualsivoglia formazione, ragazzini, bande, orchestre giovanili, concerti da camera, grandi arene, c’è l’uso elegante di tecniche modernissime, come il serialismo e la musica concreta, combinate con elementi di popular music, influssi folk, canti celtici, canto gregoriano, trombe mariachi e un complesso di esecutori della taglia di un’orchestra sinfonica. Morricone ha voltato le spalle alle convenzioni hollywoodiane per il western e alla loro enfatizzazione dei profili melodici e dei caratteri armonici propri delle canzoni tradizionali e dell’inedia, e, così, ha definito un nuovo modello di riferimento per la colonna sonora di questo genere. Di Morricone certamente verrà proposta la trilogia del dollaro, C’era una volta il West, Giù la testa, per poi passare al romanticismo di Titanic, Forrest Gump e chiudere con Mamma, ho perso l’aereo, colonne sonore entrate nell’immaginario collettivo. Il percorso musicale proseguirà con brani di grande intensità emotiva come Memory, When You Believe e Per me sei un campione, alternati a successi della musica pop contemporanea quali Faded, Perfect, Anima mia e Crazy Little Thing Called Love, in un dialogo continuo tra linguaggi musicali diversi. Non mancherà il clima festoso del Natale, evocato da canti tradizionali come O Tannenbaum, Rudolph the Red-Nosed Reindeer, Carol of the Bells e Merry Christmas, arricchiti da un momento particolarmente coinvolgente dedicato alla body percussion, con brani ritmati e dinamici come Jingle Bell Rock, Santa Claus Is Coming to Town, Sleigh Ride e APT., capaci di unire musica e movimento in un’esperienza corale e partecipata. A chiudere il programma sarà L’anno che verrà, quella di Dalla è anche una lettera di speranza in un futuro migliore, un augurio che fa e si fa: “Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, ogni Cristo scenderà dalla croce anche gli uccelli faranno ritorno (…) e senza grandi disturbi qualcuno sparirà, saranno forse i troppo furbi e i cretini di ogni età”, il quale ebbe a commentare nel 1979….”Ho fatto una canzone tutto fuori che pessimista, non ci sono miracoli, l’unico che possiamo fare è quello su di noi, essere sempre funzionanti, non vedere sempre il nero, il terribile”. Ieri, come oggi.





