
Filippo Pio Bisaccia
Metti intorno allo stesso tavolo ex democristiani, ex comunisti, professori di diritto e penalisti d’eccellenza e il risultato che ne scaturisce è di quelli che lasciano pensare. Innanzitutto che la politica, quella con la P maiuscola, non è ancora “desaperecida” e che c’è ancora una speranza che le nuove generazioni ne possano raccogliere il testimone per cambiare il livellamento verso il basso innanzitutto culturale degli ultimi anni. Così a Nocera Inferiore, al Convento di Sant’Antonio che negli anni ’80 del secolo scorso era il centro politico della città e dell’intero Agro grazie ad un dinamico sacerdote con la passione per la politica, i Movimenti FuturAma, Civiche in Rete e l’Associazione culturale Europa Mediterranea, hanno discusso di res pubblica, di sistemi elettorali, di impegno e riscoperta di valori etici e sociali traendo spunto dalla Costituzione Italiana come complesso normativo ancora attuale e da difendere. FuturAma, Civiche in Rete e Europa Mediterranea hanno messo in campo un incontro che ha visto la partecipazione innanzitutto di molti giovani del Liceo Galizia guidati dallo loro preside e dalla docente di materie giuridiche, che hanno reso dinamico e interessante il dibattito al quale come relatori partecipavano Pasquale Cuofano, Giovanni D’Alessandro, ordinario di Diritto Pubblico e Costituzionale, Lorenzo Guarnaccia, di CittadinanzAttiva e Guglielmo Scarlato ex deputato e oggi avvocato penalista d’eccellenza. L’incontro era coordinato da Domenico Barbati giornalista de Il Mattino. Pasquale Cuofano che ha introdotto i lavori ha ripercorso le tappe politiche che portarono all’adozione della Costituzione e a quell’accordo tra le esperienze cattoliche, socialiste-marxiste e liberali del dopoguerra che non solo liberarono l’Italia dalla dittatura fascista ma si fecero carico della sua ricostruzione politica e amministrativa cercando un compromesso che mettesse insieme non solo le varie anime politiche, ma principalmente la necessità del bene della coimunità italiana uscita devastata dal secondo conflitto mondiale. Sul piano tecnico il professore Giovanni D’Alessandro si è ampiamente soffermato sull’articolo 3 della Costituzione e sui principi di solidarietà e sussidiarietà a cui è improntata l’intera carta costituzionale e ha spiegato il perché i due principi si raccordano con l’esigenza dell’unità del Paese rispetto ad una Autonomia Differenziata che snaturerebbe l’essenza stessa della Costituzione come ha spiegato ha ampiamente rilevato la Corte Costituzionale. L’intervento di D’Alessando ha aperto le porte a quello di Lorenzo Guarnaccia, la cui storia politica e personale è speculare rispetto a quella popolare ed ex democristiana degli altri relatori. E Lorenzo Guarnaccia non è venuto meno, nel suo intervento, al suo imprimatur richiamando i tanti giovani presenti all’impegno e al movimentismo. Guarnaccia ha ricordato di come sia importante mettere l’uomo al centro delle decisioni politiche e come siano impattanti nella realtà sociale di oggi decisioni che apparentemente potrebbero sembrare ininfluenti. Un sorta di appello alla mobilitazione come momento di partecipazione per non lasciare le decisioni per tutti nelle mani di pochi. E inevitabilmente il discorso è finito sui sistemi elettorali sui quali ha relazionato Guglielmo Scarlato. Scarlato con la sua forbita oratoria ha spiegato ai presenti le distorsioni di un sistema che impedisce ai cittadini di esercitare la rappresentatività pur prevista dalla Costituzione, ma ancor di più si è soffermato criticamente sulla selezione della classe politica “che ha il solo merito di essere ancillare rispetto ai leader di partito che premiano coloro i quali sono bravi nel leccare il sedere al capo”. Parole dure arrivate dall’ex parlamentare della Democrazia Cristiana che ha fatto una disamina attenta, ma cruda e reale, di quello che sta accadendo nel nostro paese dal 2005 ad oggi grazie a leggi elettorali che mirano a sottrarre al cittadino la propria capacità di analisi e il proprio diritto a scegliere i propri rappresentanti . Insomma una serata di alto spessore culturale che mancava da tempo alla politica tanto che in sala tra i presenti si sono visti anche Gianni Iuliano, sindaco di Bracigliano, Franco D’Angelo, ex sindaco di Nocera Inferiore, Giovanni Cuofano fino a pochi mesi fa sindaco di Nocera Superiore, e numerosi amministratori provenienti da tutto l’Agro nocerino. La serata è stata un successo consacrato dalle numerose domande poste ai relatori da parte degli studenti del liceo Galizia che hanno dimostrato come la politica, anche quella apparentemente ostica, non solo può raggiungere i giovani ma ne stimola il pensiero e il dibattito. Insomma una speranza ritrovata grazie agli organizzatori di Civiche in Rete, FuturAma e Europa Mediterranea.