Scandalo social card, tra i beneficiari ci sono vari amministratori dell’Agro - Le Cronache
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Scandalo social card, tra i beneficiari ci sono vari amministratori dell’Agro

Scandalo social card, tra i beneficiari ci sono vari amministratori dell’Agro

Ha annunciato una interrogazione parlamentare il senatore di Fratelli d’Italia nonché commissario regionale di Fratelli d’Italia Antonio Iannone per fare chiarezza sullo scandalo che ha travolto Nocera Inferiore dove alcuni amministratori locali risultano beneficiari della Social Card, la misura varata dal governo Meloni per aiutare le persone con redditi e Isee bassi. A Nocera Inferiore, come riporta il Fatto Quotidiano, ben tre assessori su sette risultano tra i destinatari: il vicesindaco Umberto Iannotti e gli assessori Renato Guerritore e Mimma Lamberti. Nell’elenco dei 1.663 percettori di Nocera della social card, Iannotti figura al numero 982. Gli altri due assessori, Guerritore e Lamberti, sono avvocati. Guerritore, numero 302 della lista, è anche presidente della Camera degli avvocati giuslavoristi presso il Tribunale di Nocera Inferiore. Lamberti si trova al numero 1.354. Sulla sezione trasparenza del sito del Comune hanno dichiarato redditi annuali rispettivamente di 7.500 euro e 2.100 euro. Una volta entrati in giunta hanno iniziato a guadagnare indennità di circa 1.200 euro mensili. Sotto accusa anche la vice sindaco di Scafati Teresa Formisano e le consigliere comunali Maria Berritto e Assunta Barone. Episodi questi che hanno turbato non poco l’opinione pubblica soprattutto perchè ci sono cittadibi impossibilitati ad andare avanti e senza alcun aiuto da parte del governo nazionale. “La social card istituita dal governo Meloni è per chi è indigente, per chi è in condizioni di reale bisogno e non certo, come è successo anche a Nocera Inferiore, per farla distribuire dai sindaci del Pd ai propri amministratori. Il contributo governativo erogato è per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità e, sinceramente, mi fa strano che a percepirlo – sempre in riferimento al comune di Nocera Inferiore – siano il vicesindaco e due assessori che, tra l’altro, dovrebbero prendere uno “stipendio” a cadenza mensile in base al numero degli abitanti”, ha dichiarato il Senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone, Commissario Regionale del Partito in Campania. “E Nocera Inferiore non è una piccola città, dal momento che ci vivono circa 50mila persone. Oltre a chiedere un controllo della Guardia di Finanza, presenterò anche un’interrogazione parlamentare ai ministri dell’Interno e dell’Agricoltura, rispettivamente Piantedosi e Lollobrigida, per fare definitivamente chiarezza su questa vicenda che ha davvero dell’incredibile”, ha poi detto Iannone. “Dopo che il Pd ha criticato per mesi la carta solidale – promossa dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida e destinata alle fasce deboli per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità – scopriamo che tre assessori della Giunta comunale di centrosinistra di Nocera Inferiore hanno ritirato proprio la medesima carta. Che dire: non c’è limite alla decenza” ha detto, in una nota, la deputata di Fratelli d’Italia Imma Vietri, che annuncia la presentazione di un’interrogazione parlamentare al Ministero dell’Agricoltura, al Ministero dell’Interno e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per fare chiarezza sulla vicenda. “Si tratta di professionisti, al cui reddito da più di un anno si somma l’indennità per l’incarico istituzionale che ricoprono. E’ evidente, quindi, la negligenza sui controlli da parte del Comune, che ha un esclusivo potere sull’attribuzione finale del beneficio dopo aver ricevuto l’elenco dei nomi dell’Inps con le certificazioni Isee al di sotto dei 15 mila euro. E, allo stesso modo, è palese la responsabilità politica e morale del sindaco di Nocera Inferiore e degli assessori che l’hanno ritirata, i quali dovrebbero scusarsi per il pessimo esempio che hanno dato alla loro città. Chissà cosa ne pensa, di tutto ciò, la segretaria del Pd Elly Schlein, la quale aveva definito una “elemosina di stato” la social card promossa dal Governo Meloni, visto che i suoi stessi amministratori locali non hanno esitato a beneficiarne” conclude Vietri.