SCAFATI. Non solo gli hanno portato via la sua proprietà in maniera illegittima, ma addirittura hanno costruito sopra un centro sociale con delle palesi violazioni urbanistiche: Vincenzo Nappo chiede lo sgombero entro lunedì e l’immediata restituzione del centro sociale di San Pietro realizzato in difformità rispetto alla normativa vigente e soprattutto senza le “giuste” autorizzazioni. Ma non finisce qui. “Galeotto” fu il centro e chi lo costruì: secondo il proprietario di quel terreno di via Poggiomarino, Vincenzo Nappo, ognuno che ha avuto suo malgrado a che fare con la realizzazione del centro sociale abusivo deve rassegnare le dimissioni. Dal sindaco Pasquale Aliberti fino ai firmatari della Giunta e ai tecnici e dirigenti di Palazzo Meyer. La dura lettera di Vincenzo Nappo è stata protocollata al sindaco di Scafati, Angelo Pasqualino Aliberti ed alla dirigente dell’ufficio di competenza, Maria Gabriella Camera: proprio loro due, secondo il ricorrente, sono i maggiori responsabili di quanto è successo. La storia è quanto mai nota e riguarda l’esproprio messo in campo dal Comune nel terreno di Nappo in via Poggiomarino, per realizzare un centro sociale finanziato dalla Regione all’epoca dell’amministrazione Bottoni. Tra varie querelle giudiziarie sull’esproprio, con Aliberti sindaco, si fece un consiglio comunale in cui si acquisì quell’area nel patrimonio pubblico e si andò avanti con la demolizione di quella che nel frattempo era diventata la “Piazzetta del Gesù”. Il Tar di Salerno infatti aveva dato inizialmente ragione al comune sulla questione. Ma poi, il Consiglio di Stato aveva ribaltato la sentenza lo scorso 22 dicembre ordinando all’Ente di restituire la proprietà a Nappo e dichiarando “dubbia e illegittima” l’azione del comune. La vera richiesta di risarcimento danni però, non è stata ancora formulata: la scelta di Nappo è quella di riavere indietro il terreno che è suo di proprietà, così come sancito dai giudici ma non solo. L’ente deve anche dare il via alla “demolizione dei manufatti comunali eseguiti illegittimamente ed illecitamente” sulla proprietà dell’uomo.
Valeria Cozzolino