Di Adriano Falanga
Su una cosa avevamo ragione, e mai abbiamo fatto da sponda elettorale a nessuno, che in Regione Campania ci fosse Stefano Caldoro o Enzo De Luca. Cronache non ha mai titolato “riapre il Pronto Soccorso” perché oltre ai proclami elettorali, abbiamo sempre cercato di andare oltre, guardando ai fatti, e leggendo i numeri. Dal 2010, anno dell’entrata in vigore del decreto 49 che nel 2011 ha sancito l’uscita dello Scarlato dalla rete dell’emergenza, mai si è avuta sostanziale certezza della riapertura del Pronto Soccorso, scippato alla città di Scafati con manovre che hanno l’amaro sapore delle beghe politiche, più che di riordino della rete ospedaliera. Ci hanno fatto credere, nel 2013 prima e nel 2015 poi, che bastava scrivere un piano aziendale per riportare l’emergenza a Scafati. Nulla di più falso, o meglio, non è con il libro delle buone intenzioni che una struttura complessa come un Pronto Soccorso, possa rivedere la luce. Perché la domanda era e resterà sempre la stessa, con quali fondi saranno riaperti i battenti dell’emergenza al nosocomio scafatese? Parliamo di ristrutturazione, di acquisto macchinari, di personale, di interi reparti e attrezzature. E la Sanità oggi è ancora commissariata, e stando ai Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), i più bassi d’Italia con l’avvento di De Luca, la parola fine è pura utopia. Insomma, lo Scarlato di Scafati è stato materia di campagna elettorale per entrambe le compagini politiche. <<Tempo un anno e mezzo, e Scafati potrà, forse, riavere il suo Pronto Soccorso, collegato ad un ospedale efficiente>> così i titoloni dei giornali nel maggio 2016, quando il dimissionario commissario per l’emergenza Sanità in Campania, Joseph Polimeni, presentò il nuovo piano ospedaliero dell’era Enzo De Luca. Un anno prima, in piena campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale, fu l’uscente Stefano Caldoro a presentare un suo piano ospedaliero, a cinque anni esatti dal famigerato decreto 49/2010 che di fatto aveva scippato gli scafatesi del loro pronto soccorso. Sia nel 2015 che ad oggi, entrambi i piani sono fermi in attesa di approvazione del Ministero delle Finanze e della Salute. Sul cavalcavia Moscati, dove c’era il secondo Pronto soccorso della provincia salernitana (quanto a prestazioni annuali), resta ancora la desolazione. Non solo, si procede pure in retromarcia. Il Ministero ha infatti stilato l’annuale classifica, regione per regione, sui livelli essenziali di assistenza (Lea): I risultati si riferiscono al 2015 e ai primi mesi del 2016. La Campania non è mai stata così indietro: nella classifica le sono stati assegnati 99 punti, ben lontani dai 139 ottenuti nella classifica di due anni fa e persino dai 109 ottenuti nel 2009, quando la Sanità regionale cominciava il suo percorso di ripresa dal deficit. Fanalino di coda tra le regioni italiane, superata anche dalla Calabria. <<Il dato della Campania è davvero preoccupante perché, rispetto al 2014, dove la regione raggiungeva un punteggio di 139 punti, nell’ultimo anno si è notato un calo di ben 40 punti>> a dirlo è il ministro Beatrice Lorenzin all’Ansa, il 31 marzo scorso. Si allontana in questo modo la possibilità di riapertura del Pronto Soccorso del Mauro Scarlato, perché, condizione essenziale per uscire dalla fase commissariale e quindi poter attuare il nuovo piano ospedaliero, è il raggiungimento della soglia stabilita per i Lea. Appuntamento alla prossima campagna elettorale.
TUTTI CONTRO DE LUCA
Enzo De Luca a Scafati in campagna elettorale non s’è visto. E non lo si è visto neanche da Governatore. L’ultima volta presso Scafati Solidale in occasione delle primarie per la candidatura a governatore. In quell’occasione però il pronto soccorso non fu citato e nessun impegno fu preso con gli scafatesi. De Luca in città a stento riuscì a superare l’avversario Andrea Cozzolino. Questo lascia pensare, nei malpensanti, a una “faida” tra il circolo locale e l’ex sindaco di Salerno, in virtù anche della posizione critica assunta dal partito locale, piuttosto compatto, verso il loro rappresentante istituzionale. Ad allontanare ogni pettegolezzo è la dimissionaria segretaria Margherita Rinaldi. <<Siamo stati duri contro chi l’Ospedale lo ha chiuso scippando i cittadini di Scafati, e non solo, di un diritto. Siamo e saremo duri con chi, dopo averne annunciato la riapertura, oggi sembra aver assunto una posizione contraria. Non importa che questo qualcuno si chiami Caldoro o De Luca. Su questo tema non facciamo prevalere né logiche di partito né convenienze di parte ma saremo sempre ed esclusivamente dalla parte della città>>. Critiche anche dal M5S, attraverso il consigliere regionale Michele Cammarano: <<L’ex ospedale di Scafati si appresta a diventare sede elettorale di destra e sinistra per la prossima tornata elettorale. Lasciamolo quindi vuoto per dare ai politici qualcosa su cui mentire anche alle prossime elezioni>. Rincarano la dose gli attivisti locali di Scafati in Movimento: <<una volta per tutte chiediamo agli esponenti locali del PD di adoperarsi per dare delle risposte alla comunità locale che non siano solo un semplice comunicato di dissenso. Sì dimettessero consegnando le tessere o vadano immediatamente in Regione>>