di Giovanni Sapere
SCAFATI. Il cavalcavia Omero è ostaggio della cecità dell’Amministrazione e dell’inciviltà di alcuni incivili cittadini. A Scafati percorrendo il cavalcavia Omero, ponte che unisce via Berardinetti con Via Poggiomarino, non ci si può esimere dal notare il degrado, l’incuria e l’inciviltà in cui versa. Salendo da via Berardinetti con l’auto è d’obbligo procedere a passo d’uomo non per la segnaletica, inesistente, ma per la sede stradale disconnessa dove le griglie sotto le quali si raccolgono le acque piovane sono in cattivo stato e disconnesse. Da lì esce un odore acre – più da fogna che luogo di raccolta di acque bianche. In ambo i lati, ai bordi dei marciapiedi ci sono copertoni, materiale edile, Tv, parabrezza di autovetture, sacchi neri, asfalto tolto da qualche abitazione giacciono da tempo tra il poco interessamento degli organi preposti e l’inciviltà di qualcuno che approfittando di queste zone in periferia e le usa come discariche. Eppure basterebbe allungarsi all’eco-centro di via Diaz dove ha sede l’Acse per evitare sia di incorrere in pesanti sanzioni che per senso civico e rispetto degli altri . Scendendo dal lato di via Poggiomarino, strada ad alta percorribilità lo scenario non cambia ed oltre lo sversamento di rifiuti ,oltre che speciali ,ce ne si ritrova anche di pericolosi come Mca (materiale contenente amianto) ,fortunatamente l’azienda municipale Acse ha provveduto alla messa in sicurezza, avvolgendoli in speciali si spera sacchi di colore nero e delimitando le immediate vicinanze . I residenti hanno segnalato agli uffici Acse il degrado attendono risposte nel frattempo si attende il nuovo piano di conferimento rifiuti e che si agisca come annunciato dall’amministrazione, con forza contro chi sversa e inquina la zona e non solo. Con l’entrata in vigore della nuove legge sugli eco-reati è stato introdotto finalmente il principio “chi inquina paga” e introduce i reati ambientali nel nostro codice penale: il tutto favorirà le autorità nella punizione certa e severa di queste persone incivili.
Gennaro AvagnanoSC