Di Adriano Falanga
Arriva una nuova direttiva emessa dalla commissione straordinaria guidata dal Prefetto Gerardina Basilicata assieme ai commissari Maria De Angelis e Augusto Polito. Destinatari sono gli uffici preposti al rilascio, stipula, approvazione di qualsiasi contratto o sub contratto, precedentemente al rilascio di eventuali concessioni o erogazioni. A questi uffici è fatto obbligo di acquisire, sempre e comunque, l’informazione antimafia. Ciò si rende necessario per il rispetto dell’articolo 100 del decreto legislativo n: 159 del 2011. Nel dettaglio, l’articolo recita testualmente: “L’ente locale, sciolto ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e successive modificazioni, deve acquisire, nei cinque anni successivi allo scioglimento, l’informazione antimafia precedentemente alla stipulazione, all’approvazione o all’autorizzazione di qualsiasi contratto o subcontratto, ovvero precedentemente al rilascio di qualsiasi concessione o erogazione indicati nell’articolo 67 indipendentemente dal valore economico degli stessi”. Soggetti all’obbligo quindi non solo le attività commerciali ex novo, ma anche le concessioni di costruzione e gestione di opere riguardanti la pubblica amministrazione e concessioni di servizi pubblici; iscrizioni negli elenchi di appaltatori o di fornitori di opere, beni e servizi riguardanti la pubblica amministrazione, nei registri della camera di commercio per l’esercizio del commercio all’ingrosso e nei registri di commissionari astatori presso i mercati annonari all’ingrosso; attestazioni di qualificazione per eseguire lavori pubblici; altre iscrizioni o provvedimenti a contenuto autorizzatorio, concessorio, o abilitativo per lo svolgimento di attività imprenditoriali, comunque denominati; contributi, finanziamenti o mutui agevolati ed altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o delle Comunità europee, per lo svolgimento di attività imprenditoriali; licenze per detenzione e porto d’armi, fabbricazione, deposito, vendita e trasporto di materie esplodenti.
“M5S” plaude all’iniziativa
L’obbligo del certificato antimafia per i richiedenti e i suoi familiari di licenze commerciali, disposto dalla triade commissariale, riceve il plauso del M5S. <<Ottima iniziativa soprattutto nell’ottica che questa disposizione si estenderà anche per due anni successivi alla dipartita della commissione straordinaria – commentano da Scafati in Movimento – questo indirizzo viene adottato nei comuni sciolti per infiltrazione camorristica come Scafati. Ce ne rallegriamo, così si potranno controllare tutte le persone che esercitano gli esercizi a Scafati>>. L’obiettivo è decisamente plausibile, la legge intende infatti escludere tentativi di infiltrazioni criminali anche dal tessuto commerciale e imprenditoriale, a seguito dello scioglimento dell’Ente per lo stesso motivo. I Cinque Stelle vanno però oltre, e chiedono la retroattività del provvedimento. <<Non vorremmo che la criminalità organizzata si fosse infiltrata anche nel tessuto commerciale della nostra città. Dunque per questo rilanciamo e chiediamo che a produrre il certificato antimafia siano anche gli attuali esercizi che già da tempo hanno avuto l’autorizzazione sono presenti sul territorio nostro>>.