Di Adriano Falanga
Sembrava di aver fatto un passo indietro, invece il piano viario andato in vigore lunedì scorso lentamente sta venendo metabolizzato dagli scafatesi. Certo è che accontentando i residenti del centro si va a scontentare i commercianti di corso Nazionale, ma considerato il sistema viario, al momento è impossibile accontentare tutti. Per vedere i migliori risultati bisognerà aspettare la riapertura di via Fosso Dei Bagni e l’entrata in funzione del nuovo svincolo della statale 268 a Bagni, oltre al casello autostradale che porta a Cappella. Queste nuove varianti, per come pensate, avranno un forte impatto sulla riduzione del traffico pesante, e di conseguenza si dovrebbe avere anche una consistente riduzione del flusso viario nei pressi del casello autostradale al confine con Pompei. Una sana politica di incentivo all’uso di mezzi alternativi all’auto potrebbe fare il resto. Al momento a Scafati non esiste un percorso dedicato alle biciclette, che non sia la degradata e inutile pista ciclabile, oppure un’area pedonale dove potersi riappropriare degli spazi pubblici. Ma a questo ci penserà la futura classe politica (si spera). Tornando al nuovo piano viario attuato dal neo comandante dei Vigili Urbani Pasquale Cataldo, questo è pensato per ridurre l’imbuto al centro città, evitando gli incroci attraverso la rotonda naturale di piazza Garibaldi e una serie di sensi unici in ordine sparso. Il ricorso all’unico senso di carreggiata comporta certamente l’uso di strade alternative ad oggi poco battute (si pensi a via D’Amaro, e la variante di via Oberdan) allungando i tratti usualmente percorsi, ma in cambio si restituisce alla città meno caos, che volendo, significa anche meno auto durante la giornata, con sensibile beneficio sui livelli di inquinamento. Altro vantaggio, sperando non sia solo provvisorio, è il ritorno dei vigili per strada. In questi giorni frenetici la loro presenza costante sui punti nevralgici è stata fondamentale, complice anche la chiusura dell’anno scolastico. Non si esclude, in un prossimo futuro, la creazione di un’area a traffico limitato, per invogliare gli scafatesi a riprendere l’abitudine allo “struscio”, abbandonata a metà anni 90.