
Scafati. Aliberti resta in sella. E’ quanto emerso ieri sera durante la discussione in consiglio comunale della mozione di sfiducia firmata un mese fa da 13 consiglieri comunali (tra opposizione e 4 della maggioranza). Hanno votato a favore 10 consiglieri, mentre 11 hanno votato contro e uno si è astenuto (Michelangelo Ambrunzo del centrosinistra firmatario della mozione insieme ad altri colleghi). Mozione quindi che non è passata con Aliberti che non è stato sfiduciato e che resta sindaco dopo una lunga discussione a tratti anche con polemiche e attacchi (scontro tra il sindaco e l’ex primo cittadino Cristoforo Salvati). Un cambio all’ultimo istante tiene in corsa Aliberti. Un po’ quello che si aspettava alla vigilia quando il partito democratico con Francesco Velardo e Michele Grimaldi aveva asserito che con qualche promessa e qualche cambiale il primo cittadino si sarebbe salvato per il rotto della cuffia e sarà costretto a governare. In aula il Pd con Grimaldi e Velardo ha elencato i fallimenti delle varie amministrazioni a firma alibertiana. “Un buco al posto del Polo scolastico, e quando sarà finito dopo 20 anni e costi triplicati, non sarà manco completo, verrà realizzato senza un piano. Fallito l’Urban center. Fallita la torre di Giuggiaro nell’area Scafati sviluppo. Costi altissimi dell’Acse e della Tari. Raccolta differenziata sotto i minimi di legge. Un bilancio senza un euro per le scuole e per aiutare chi è rimasto indietro. Parchi e strutture sportive solo inaugurati e poi abbandonati. Confusione sulle farmacie comunali, confusione sul Piano Urbanistico Comunale ed il controllo del territorio, confusione su qualsiasi dossier importante per la città che non sia utile alla sua eterna propaganda”. Per il dissidente Avagnano invece “avevamo firmato una mozione di sfiducia e il voto è stato conseguenziale. La credibilità delle persone la si misura tra quello che si dice è quello che si fa, pertanto con il nostro voto abbiamo dimostrato che di coerenza ne abbiamo da vendere, peccato che in politica questa qualità sia sempre più rara”, dice il consigliere dopo la mancata sfiducia al sindaco e indirettamente mandando una stoccata ad Ambrunzo. “Siamo sempre più lontani da un modo di amministrare che vede sprechi e sperperi al centro della gente politica e non un’azione sobria della spesa, così facendo si penalizzeranno sempre più i servizi, la manutenzione soprattutto quella scolastica e i conti non in ordine non permetteranno assunzioni”.