Di Adriano Falanga
Arriva il tanto atteso consiglio comunale, a lungo invocato dalle forze di opposizione per avere chiarimenti dal primo cittadino riguardo la bufera che si è abbattuta sulla Casa Comunale, con le indagini della Dia e della commissione d’accesso, la strana “girandola” di incarichi dirigenziali, la rimodulazione della giunta e lo stato di fatto delle società partecipate, soprattutto dopo le dimissioni del presidente della Scafati Sviluppo Antonio Mariniello e la revoca dell’amministratore delegato Mario Amitrano, dichiarato inconferibile dall’Anac. Si parlerà anche di Acse e del suo credito di 5,5 milioni di euro verso il Comune. La seduta è stata fissata per mercoledi 13 alle ore 18. Tanti gli argomenti, molti di natura tecnica, come l’approvazione di una serie di regolamenti, e il rinnovo delle convenzioni con l’Acse. Si voterà anche il regolamento per le riprese televisive del consiglio comunale, un tema che costò le dimissioni di Stefano Cirillo da presidente della commissione Statuto, dopo la pesante bordata che Aliberti gli rivolse in aula, contestando aspramente il lavoro fatto in commissione. Si parlerà di vecchio Liceo scientifico e di un immobile abusivo da acquisire a patrimonio comunale. Al voto anche una serie di interrogazione presentate dal Pd, quale una mozione contro il dilagare della ludopatia e un’altra per l’istituzione del registro delle unioni civili. Fdi chiederà invece lumi sulla nomina della Di Saia a responsabile dei procedimenti disciplinari e spiegazioni su voci che vogliono l’uscita di un cannone del 1700 dal Polverificio Borbonico per la sua ristrutturazione, effettuata però senza i dovuti e necessari permessi. Ad accendere però la miccia l’approvazione del famoso e contestatissimo verbale della seduta consiliare del 27 novembre 2015. La tristemente nota seduta definita illegittima nella sua convocazione dalla Prefettura, e che ha comportato l’apertura di un fascicolo di inchiesta da parte della Procura di Nocera Inferiore, a seguito dell’esposto presentato da Pasquale Coppola, presidente del consiglio in carica e nel pieno delle sue funzioni, esautorato di fatto dal consigliere anziano Teresa Formisano, che convocò, presidiandola, la seduta della discordia. Si parlava di decadenza. Oggi si parla di rischio scioglimento consiglio comunale. Insomma, un bel da fare, per una seduta che si preannuncia incandescente.