Di Adriano Falanga
Il giorno dopo l’estremo e ultimo tentativo per ritornare al voto con Pasquale Aliberti candidato sindaco, la maggioranza prova a distendersi, e guarda all’immediato futuro. Il primo cittadino si è solo lasciato sfuggire un commento sulla sua pagina Facebook: “Eppure sarebbero bastate altre 2 firme per mandarmi a casa e farmi giudicare dal popolo. Prendo atto che dopo essere stato eletto 2 volte dagli elettori questa sera ho ricevuto la fiducia addirittura dalla opposizione”. Daniela Ugliano è stata la “regista” dell’intera operazione dimissioni. Ha tenuto lei i contatti con i consiglieri, e lei ha fissato l’appuntamento con il notaio, e sempre lei ha finanche prenotato il biglietto aereo per il ritorno del consigliere Diego Del Regno, in Piemonte fino al pomeriggio di domenica per impegni personali. “Spero potremo governare serenamente fino al 2018, con la collaborazione reale di chi si vorrà impegnare – spiega, aprendo ai dissidenti – quanto all’opposizione, a quella critica e costruttiva, spero propongano cose fattibili e non inutili critiche, soprattutto oggi che hanno legittimato la nostra presenza, non dimettendosi”.
E’ piccata invece Brigida Marra, consigliera forzista “difensore d’ufficio” del primo cittadino, quando sulla decadenza non ha potuto prendere parte alla discussione in consiglio comunale. “Noi facciamo la politica per passione, senza interessi, non abbiamo bisogno di rimanere attaccati alla poltrona. Ringraziando il Signore infatti, siamo tutte persone che oltre la politica hanno una propria identità professionale e autonomia economica – spiega l’avvocato consigliere di maggioranza – Dopo gli attacchi violenti, a partire dalle indagini della DIA e le incessanti richieste dell’opposizione di dimetterci, con coerenza e senza passi indietro ieri sera ci siamo presentati dal Notaio pronti ad andare a casa. Oggi prendiamo atto che quella stessa opposizione accusatoria in realtà, nel profondo è consapevole che Aliberti non è il male ma al contrario, il meglio per Scafati. D’ora in avanti, quindi facessero assoluto silenzio”.
Sulla scia della Ugliano, anche la Marra apre ai dissidenti Pasquale De Quattro, Roberto Barchiesi, Stefano Cirillo, Alfonso Carotenuto: “La decisione di dimissioni non richiedeva necessariamente la maggioranza, ognuno di noi ha le proprie idee e a mio avviso i quattro consiglieri che hanno scelto di non firmare sono e restano parte della nostra maggioranza. Gli unici dissidenti che conosco sono quelli che hanno dimostrato con i fatti di essere contro di noi – la stoccata è per Pasquale Coppola e Pasquale Vitiello – Chi si consulta con l’opposizione, chi dopo il consiglio va a cena con chi ci attaccato con violenza, non è certamente un membro di questa maggioranza”.