Di Adriano Falanga
Assumono i contorni di un giallo le dimissioni di Alfredo D’Ambruoso, comandante in capo alla Polizia Municipale. Pasquale Aliberti affida a Facebook la smentita: “non ci sono mai state” poi diventata un “non ho conoscenza”, mentre il diretto interessato non commenta ufficialmente. Di contro l’assessore Diego Chirico non solo non smentisce, ma rilascia una dichiarazione pubblica dai contenuti fortemente polemici, e il destinatario è proprio il comandante D’Ambruoso, reo di aver revocato ogni autorizzazione agli organizzatori del III° Trofeo Nibali, gara ciclistica di interesse interregionale, il cui padrino è per l’appunto il campione italiano Vincenzo Nibali. La revoca del permesso arriva dopo il parere favorevole, prot. 178 del 01.04.2016, rilasciato dal comando di Polizia Municipale, nonché l’ordinanza di chiusura del transito veicolare lungo il perimetro di gara, prevista per ieri pomeriggio. Ordinanza numero 30 del 7 aprile 2016. Tutto pronto quindi: organizzatori, sponsor, allestimenti, ciclisti, giornalisti. Poi il passo indietro inaspettato, la revoca firmata dal tenente dei caschi bianchi Pasquale Cataldo e dal maggiore D’Ambruoso. Revoca che porta il protocollo 2022 del comando di Polizia Locale. Sulla sua pagina in rete, Aliberti chiede scusa all’associazione The Panthers, poi fornisce una spiegazione dell’accaduto: “Abbiamo un problema di organico dei vigili e una questione irrisolta relativa allo straordinario da riconoscere agli stessi per questa annualità, impossibile far svolgere una gara ciclistica senza il supporto sufficiente del personale di polizia municipale. E’ chiaro che sarebbe stato opportuno prenderne atto qualche giorno fa”. Poi, la strana smentita: “Resto incredulo di leggere delle dimissioni del comandante di cui non ho conoscenza e che sarebbero comunque respinte perché persona integerrima e di grande professionalità, che gode di tutta la mia stima”. Poi il primo cittadino si appella al buon senso di tutti, affinchè questa questione venga archiviata. A partire dall’assessore alo Sport ma anche della Sicurezza, Diego Chirico, che da supporter della manifestazione non ha affatto gradito il passo indietro, arrivando, raccontano voci di corridoio, ad un pesante scambio verbale con D’Ambruoso.
Ed è stato in questo momento che il comandante ha prima rassegnato le dimissioni (prot. PM 2021) e poi revocato i permessi (prot. 2022). Aliberti però sceglie la strada breve, a nega ogni protocollo, forse confidando nel fatto che questo non è stato ratificato in Comune. Una cosa è negare le dimissioni, un’altra non averle ufficializzate. Doveroso precisarlo, e a tale proposito pubblichiamo la lettera. Anche Chirico porge le scuse agli organizzatori, assumendosi ogni responsabilità, poi lancia pesanti stoccate all’indirizzo di D’Ambruoso, seppur senza mai nominarlo direttamente. “Ingenuamente e stupidamente ho creduto di potermi fidare di un settore e di uomini che attraverso un confronto quotidiano, da più di un mese aveva portato avanti l’organizzazione della manifestazione con cambio di data, orario e percorso, con pareri favorevoli, ordinanze di chiusure e la disputa della gara in orario di servizio – spiega Chirico – è l’esempio che la parola data, oltre che le autorizzazioni scritte – per qualcuno non ha valore”. Che il comandante D’Albruoso ultimamente sia sotto stress, a seguito delle verifiche della Dia e della commissione d’accesso su atti da lui prodotti, era voce note, ma l’assessore allo sport sembra quasi voler confermare: “con tutto il rispetto delle questioni umane e personali, ritengo che chi ricopra un ruolo istituzionale o una carica apicale abbia il dovere di svolgerlo la con la giusta serenità, altrimenti sarebbe opportuno farsi da parte”. E nel mentre resta da capire l’efficacia della lettera di dimissioni, giura di portare la vicenda in commissione garanzia il piddino Marco Cucurachi: “La notizia dell’annullamento della gara ad un giorno dall’evento desta stupore e preoccupazione per lo sperpero di denaro pubblico e di risorse umane (l’evento era patrocinato anche dal Comune di Scafati, ndr) anche in relazione alle presunte dimissioni del comandante D’Ambruoso e alle pesantissime dichiarazioni dell’assesore Diego Chirico – spiega il presidente della commisisone – i permessi e le autorizzazioni esistevano o no? La disponibilità dei dipendenti all’espletamento del servizio, c’era o no?”. Una vicenda che ha tanti lati oscuri da chiarire, non da smentire.
LA MINORANZA: “E’ TUTTA UNA BARAONDA”
Dimissioni rassegnate o annunciate? Poco importa secondo le forze di opposizione. Il quadro degli ultimi giorni delinea una situazione politico e amministrativa difficile, e Aliberti viene chiamato a chiarire. Cosa che farà mercoledì sera, durante il consiglio comunale. “Certo è che dopo l’arrivo della commissione d’accesso prefettizia è una vera e propria fuga da Palazzo Mayer – così Margherita Rinaldi, segretaria Pd – e mentre le indagini della Dia sono in corso, le bocciature degli ispettori del Mef, Scafati non ha ancora la sua rete fognaria, il Puc, i Pip, il Polo Scolastico, il centro storico riqualificato. Ha però tanti debiti, verso l’Acse, verso i dipendenti e tributi locali altissimi. I cittadini pagano la pessima gestione di questa amministrazione”. Lancia una stoccata al primo cittadino, che ha negato le dimissioni del maggiore D’Ambruoso, il consigliere di Fdi Mario Santocchio: “quando si inizia a negare l’evidenza alla base c’è un problema patologico”. Secondo l’ex presidente del Cstp e assessore all’Urbanistica: “Aliberti sta portando Scafati nella baraonda totale, tutto questo è segno tangibile di una mancanza di serenità nei dirigenti, vessati da indagini della commissione e della Dia. Un clima non più sereno e per il quale il sindaco dovrebbe unicamente rassegnare le proprie dimissioni”. E’ gelo anche da Raffaele Sicignano, assessore al Bilancio, e Daniela Ugliano, consigliere di maggioranza, entrambi avevano curato con Chirico l’organizzazione della manifestazione, curata dall’associazione The Panthers in cui è iscritta anche Patrizia Sicignano, sorella del componente di Giunta. I Sicignano si affidano alle parole del presidente dell’associazione, Luigi Auricchio: “abbiamo fatto il massimo, ma la burocrazia è stata più forte della passione e dell’impegno. Mi scuso con i ciclisti e gli sponsor. Sono abituato a perdere in gara lottando con gli avversari, ma perdere prima di cominciare non mi era mai capitato”.