Di Adriano Falanga
Giallo sulla data del consiglio comunale, ancora da decidere il giorno. Non si terrà più giovedi 29 come il sindaco avrebbe in un primo momento chiesto al presidente del consiglio comunale Pasquale Coppola, che pure conferma di non voler fare ostruzionismo: “se così deve andare, meglio arrivare subito in aula e dare ai consiglieri la parola”. C’è però chi vede Coppola soggetto alle pressioni sia della minoranza che della maggioranza. Se i primi da un lato puntano all’ostruzionismo per andare oltre la soglia dei due anni, sei mesi e un giorno, gli alibertiani delusi vogliono prendere tempo per capire bene e fino in fondo cosa fare e a cosa vanno incontro. Da qui la decisione di Aliberti di parlare personalmente con gli scettici, tra cui Alfonso Carotenuto e il gruppo Uniti per Scafati composto da Pasquale De Quattro e Roberto Barchiesi. Coppola spiega di non essere neanche presente a Palazzo Mayer in quanto al capezzale della moglie, in ospedale per la nascita del terzogenito. “Non so neanche se ritroverò la decadenza come ordine del giorno. Resta però un argomento delicato e importante, e a cui non ero preparato. Nel caso, preferisco prima approfondire con la segretaria comunale, chiarendo ogni aspetto dell’iter deciso dalla legge e dopo confrontarmi con i capigruppo. E’ una decisione da prendere assieme”.
Gli attivisti di Scafati in Movimento lanciano l’appello al primo cittadino, affinchè: “la smetta con la farsa della decadenza, un artifizio ai limiti della legalità ma chiaramente frutto di opportunismo personale. Aliberti ci ripensi, prima di finire nel clamore mediatico nazionale come è stato per il suo collega sindaco di Agropoli Franco Alfieri, finito alle Iene”. Secondo i grillini il sindaco: “è all’ultima spiaggia, abbandonato dal suo stesso partito e dai suoi ex amici in Regione, oggi si gioca la carta del terzo mandato per conquistarsi altri cinque anni di tranquillità economica, dopo la riconferma della moglie Monica Paolino in Regione. Oramai è allo sbando, e decide di aprire una campagna elettorale mentre la città sta ancora spalando fango dall’ultimo allagamento”. A difendere le ragioni del primo cittadino è Brigida Marra, consigliere delegata alla Sanità: “Un uomo ha bisogno di difendersi non solo quando sa di essere colpevole ma, anche quando purtroppo, sa di essere un uomo onesto. Difendersi da chi, con cattiveria, con violenza, con istigazione e attraverso usi e costumi che non ti appartengono ha costruito negli anni una sull’altra denunce, accuse, facendo sorgere anche se in una piccolissima parte dei tuoi sostenitori, fosse anche soltanto uno, il dubbio che tu, l’uomo che hanno votato possa essere un delinquente”. Da qui il voler ritornare al voto, per parlare direttamente ai cittadini e dare loro il potere di decidere. Continua la Marra: “a chi ci ritiene complici della decadenza del Sindaco io rispondo che, se essere complice significa stare dalla parte di chi in questi anni ho visto produrre e costruire nell’interesse di Scafati e ho visto impedire ad altri, di realizzare i propri interessi personali allora, sono orgogliosa di esserlo”.