SCAFATI. Tutti zitti. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere gli arrestati negli ultimi giorni per un giro di estorsione. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere il 29enne Alfonso Loreto (figlio del boss Pasquale, anch’egli indagato); il 43ene Alfonso Morello, già detenuto per altra causa; il 29enne Luigi Ridosso e il 32enne fratello Gennaro, arrestati e finiti in carcere per un’inchiesta della Dda sul clan Ridosso-Loreto. Stessa scelta, per l 31enne Carmine Alfano (già in carcere) e il 34enne Marcello Adini, entrambi di Scafati, in carcere per la tentata estorsione al “Dodo bar”. Le due vicende e i due gruppi finiti dietro le sbarre non hanno punti di contatto.
Al clan Ridosso-Loreto, la Dda, dopo aver ricostruito Omicidi e tentati assassini, si è soffermata in particolare sui reati di estorsione ed usura. Il pm Maurizio Cardea ha fatto luce in particolare su cinque estorsioni che hanno fruttato complessivamente 82.000 euro, commessi in Scafati tra il 2008 e il 2010, ai danni di tre commercianti ortofrutticoli e di un imprenditore conserviero loro concittadino, nonché di una società milanese che gestiva i parcheggi comunali a pagamento, la Aipa.
Distinta la vicenda della tentata estorsione con metodo mafioso al “Dodo bar” con i due, Adini e Alfano, coinvolti nell’inchiesta partita dall’attentato dinamitardo commesso il 25 luglio scorso ai danni del Dodo bar del Centro Commerciale “Plaza” di Scafati. I carabinieri avrebbero accertato che gli indagati avrebbero chiesto o fatto chiedere 3.000 euro di pizzo al mese ai danni del titolare e del gestore del bar. La mancata accettazione della richiesta estorsiva avrebbe provocato la reazione con la bomba fatta esplodere la notte tra il 25 e il 26 luglio scorso davanti al bar del centro commerciale a San Pietro, un locale a piazza Madre Teresa di Calcutta, centro della movida scafatese. L’esplosione danneggiò la vetrata e la saracinesca.
Il sette settembre scorso, a pochi metri dal Dodo furono arrestati Adini e Alfano per il possesso di una pistola calibro 9 con il colpo in canna (Adini sarà scarcerato perché ritenuto estraneo al possesso dell’arma). Un episodio, quest’ultimo, che diventa ancora più inquietante alla luce di questo nuovo arresto dei due scafatesi.