SCAFATI. “Quell’altro amico stava proprio a fianco a quello, avanti a quello. Quello stava qua e quell’altro stava là. Quel compagno nostro che conosci pure tu!”: Giovanni Barbato Crocetta (in foto) racconta al suo amico Giuseppe Alfano, alias Peppe o nir, cosa è accaduto nel corso dell’omicidio di Armando Faucitano. Barbato, arrestato per la riocettazione della moto utilizzata per l’agguato del 26 aprile scorso, viene messe a ‘confronto’ inconsapevolmente con Alfano in una stanza della caserma dei carabinieri e racconta quello che sa. Ma ha paura. Teme per la sua vita. “col casco, quelle le telecamere hanno ripigliato tutto quanto Peppe. Tutta la scena a quelli che hanno ucciso a quello”. Barbato sa molto di quell’omicidio e teme per la sua vita. Spiega all’amico che in occasione dell’omicidio, con Faucitano, c’era un altro amico. Si tratta di Pasquale Rizzo, lo scafatese che poi conferma agli inquirenti che la vittima aveva problemi con la droga, ne assumeva fino a 40 euro al giorno. Nel mondo dello spaccio e della droga si è consumato l’omicidio di Faucitano. Dopo l’arresto di Barbato e Gaetano Esposito, alias ninotto, noto pregiudicato boschese. Le indagini per scoprire gli autori dell’omicidio di aprile continuano spedite. Nel corso delle indagini sono emersi collegamenti, nomi ma anche l’ambito nel quale è maturato l’omicidio. Il mondo dello spaccio gestito da frange scafatesi e vesuviane legate ai clan di Boscoreale. Proprio Rizzo, il testimone-amico di Faucitao quello che ha sorseggiato con la vittima l’ultimo caffè al Blu bar di via Alcide De Gasperi è stato arrestato recentemente per traffico di stupefacenti. Il 26 giugno scorso, Rizzo era in compagnia di Vincenzo Alfano, ultimo rampollo, di Raffaele alias Polvere di Stelle più volte arrestato per traffico di stupefacenti con esponenti del clan Aquino-Annunziata. I due sono stati arrestati a Francoforte, in Germania, con un chilo di cocaina purissima e quattro chili di marijuana. Ma Rizzo con gli Alfano ci lavorava proprio, infatti, l’amico di Faucitano aiutava Carmine Alfano nel negozio di animali che il figlio di ‘polvere di stelle’ gestisce in via De Gasperi a Scafati. Questo legame ‘legale’ probabilmente si era trasformato in qualcos’altro tanto che il 26 giugno i due corrieri della droga italiani si sono visti ammanettare dalla polizia tedesca. Pasquale Rizzo e Vincenzo Alfano sono detenuti in Germania in attesa del processo. L’intuizione degli inquirenti che Armando Faucitano fosse stato eliminato nell’ambito di un regolamento di conti per la gestione dello spaccio di stupefacenti ha assunto molta attendibilità. Un microcosmo di piccoli pregiudicati e scaltri esponenti di spicco della malavita sono federati in un patto di ferro che unisce le province di Salerno e Napoli nella gestione delle piazze di spaccio. Nel corso delle indagini sono emersi numerosi nomi di possibili mandanti e esecutori, nonchè fiancheggiatori, che hanno partecipato all’omicidio del 46enne ma che hanno intessuto nel corso degli ultimi anni legami pericolosi con i clan dominanti tra Scafati e Boscoreale. L’arresto di Rizzo e Alfano in Germania è sintomatico di un traffico di stupefacenti con i Paesi bassi e in particolare l’Olanda, dove i referenti del clan Aquino-Annunziata, ma anche i loro alleati scafatesi si sono sempre approvvigionati per rifornire le piazze di spaccio locali. Un business da milioni di euro. FG
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