di Erika Noschese
Sono sedici per il momento i licenziamenti confermati alla Scabec. L’ente regionale che si occupa della valorizzazione del patrimonio culturale, infatti, dopo l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione ha iniziato a fare i conti con oltre tre milioni di debiti, tutti imputabili alla passata gestione, firmata Antonio Bottiglieri. Nel tentativo di iniziare a far quadrare i conti, la presidente Assunta Tartaglione ha dovuto mettere in atto un primo blocco di licenziamenti e si tratta di persone che, alla data della stipula del contratto, non avevano ancora raggiunto i 36 mesi di lavoro. Il nuovo CdA altro non ha fatto che dar seguito ad una delibera approvata dal consiglio di amministrazione del 31 gennaio 2022, comunicando la cessazione immediata di tutti i rapporti di lavoro instaurati in violazione degli articoli previsti per legge e in assenza di idonea procedura selettiva, licenziando ben sedici persone, ovvero Pietro Paolo Arpino, Giovanna Dell’Aversano, Giuseppe Di Guglielmo, Gennaro Iaffaioli, Lucio Isoldo, Raffaella Leveque, Giuseppe Petrellese, Vincenzo Libio, Valeria Lombardi, Carla Munno, Rosa Alba Palmiero, Roberto Pontecorvo, Annunziata Acanfora, Sabrina Capozzolo e Francesco Petriccione. Una lista che potrebbe essere destinata ad allungarsi ma, al momento, la Scabec attende l’incontro con il socio unico, ovvero la Regione Campania a cui chiedere un aiuto economico. Intanto, nella giornata di ieri si è riunito il CdA, incontro al quale gli stessi dipendenti avevano chiesto di presenziare, scontrandosi con il no della presidente Assunta Tartaglione mentre il secondo punto all’ordine del giorno era l’approvazione del verbale del consiglio del 31 gennaio 2022. Sono invece salvi 21 dipendenti che hanno raggiunto i 36 mesi di lavoro. Come facilmente prevedibile, i dipendenti licenziati in tronco potrebbero avviare, già nei prossimi giorni, azioni legali contro la società, impugnando la cessazione dei rapporti ma, ha chiarito la presidente Tartaglione, “è plausibile rimarcare che le iniziative sarebbero comunque state intraprese una volta scaduti o non prorogati i relativi contratti a tempo determinato. Intanto, il consigliere regionale della Lega, Severino Nappi si è detto insoddisfatto delle risultanze dell’interrogazione consiliare proposta e delle risposte fornite dal presidente della giunta regionale e chiede con urgenza di procedere alle attività ispettive. In tale prospettiva, ha annunciato che il giorno 4 aprile si recherà presso la sede amministrativa societaria alle 10.30 per i relativi incombenti e, in particolar modo, Nappi si è detto interessato a visionare i fascicolo relativo al personale dipendente, a tempo determinato e indeterminato, in servizio e cessato nell’anno 2022 nonché i contratti di collaborazione e consulenza a qualsiasi tipo e natura stipulati dalla società, dal 2016 ad oggi. Stando a quanto emerso fino ad ora, l’incontro tra il consiglio di amministrazione e il socio unico dovrebbe tenersi entro mercoledì e successivamente si valuterà il da farsi ma al momento non si esclude che il Cda possa dimettersi e rimettere tutto nelle mani del governatore De Luca. La Scabec è nata proprio per volontà del presidente e, fino ad ora, sono stati proprio i suoi fedelissimi ad occuparsi della gestione tanto che lo stesso Bottiglieri aveva fatto sapere di aver agito solo dopo aver ottenuto l’ok del numero uno di Palazzo Santa Lucia mentre la Regione ha provato a scaricare ogni responsabilità sulla società, dicendosi all’oscuro dei debiti, accumulati anche con la Rai che potrebbe intraprendere anch’essa azioni legali.