Savastano e Zoccola tornano in Libertà - Le Cronache
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Savastano e Zoccola tornano in Libertà

Savastano e Zoccola tornano in Libertà

di Erika Noschese

Sono tornati in libertà Vittorio Zoccola e Nino Savastano, coinvolti nel procedimento penale ribattezzato Sistema Salerno per far luce sui presunti appalti truccati che l’amministrazione, negli anni, ha concesso alle cooperative sociali con proroghe varie. Il presidente della seconda sezione penale del tribunale di Salerno, Lucia Casale ha accolto parzialmente le istanze difensive – presentate dagli avvocati Giovanni Annunziata e Agostino De Caro per conto del consigliere regionale e Giuseppe Della Monica e Gaetano Manzi per conto dell’ex ras delle cooperative sociali – e ha sostituito la misura cautelare degli arresti domiciliari con la misura meno gravosa dell’obbligo di dimora; gli imputati, dunque, non potranno allontanarsi dal territorio di residenza senza l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria competente. I legali dell’ex assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno hanno evidenziato il decorso del tempo in stato di restrizione, “l’incedere del processo con dibattimento avviato, la sostanziale incensuratezza (essendovi un solo precedente molto risalente nel tempo), il corretto comportamento mentre per Zoccola gli avvocati hanno posto in evidenza il lungo periodo di tempo decorso in restrizione (tra cui anche sedici giorni in carcere) e il leale comportamento processuale sin dal primo interrogatorio di garanzia”, come si legge nel provvedimento della presidente del tribunale. Zoccola, infatti, oggi non ha alcun ruolo nell’ambito delle cooperative coinvolte nel processo, avendo anche dismesso ogni carica e non avendo alcun rapporto con le altre cooperative interessate ai nuovi bandi di gara indetti dal Comune di Salerno; inoltre, è stata registrata la revoca delle aggiudicazioni alla cooperativa 3 SSS e Terza Dimensione, rispettivamente per il lotto G e H dopo la segnalazione dell’Anac che, di fatto, ha portato alla risoluzione del contratto relativo al servizio di gestione, vigilanza, custodia e manutenzione del Parco Irno ex Saldi, assegnato proprio a 3 SSS. Il Pm ha concesso il parere favorevole lo scorso 15 luglio, sostituendo però la misura cautelativa con il divieto di dimora nel territorio della regione Campania “in modo da ridurre drasticamente le possibilità degli imputati di ristabilire le convivenze che hanno caratterizzato, secondo le prospettazioni accusatorie, le condotte illecite in contestazione”, si legge ancora nel dispositivo. La presidente ha inoltre chiarito che per entrambi gli imputati “le ordinarie esigenze cautelative possono dirsi attenuate ma non elise, in considerazione del decorso del tempo accompagnato dal novum processuale rappresentato dall’attività istruttoria avviata che sinora ha riguardato la contestazione accusatoria relative alle condotte” dei reati contestati e ai profili delle modalità di affidamento per le manutenzioni del patrimonio comunale e relative proroghe da parte del Comune di Salerno in favore delle coop sociali, con illustrazioni – secondo i testi adottati dalla pubblica accusa – dei profili di irregolarità amministrativa di tali affidamenti. “A fronte del prospettato rapporto illecito consolidato tra Savastano, quale esponente del mondo politico e Zoccola, esponente del mondo imprenditoriale e garante di bacino elettorale, assume rilievo anche l’evoluzione sia processuale che amministrativa della vicenda in cui si inserisce il segmento cautelare in valutazione nel presente processo – si evince ancora dal dispositivo – Da un lato consta la revoca da parte del Gip delle misure cautelari nei confronti degli altri co-indagati per elisione delle esigenze specialpreventive e la declaratoria di perdita di efficacia della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Zoccola in riferimento al reato di associazione per delinquere di stampo mafioso”. Dall’altro assumono rilievo per la posizione di Zoccola, ma anche di Savastano, gli atti societari amministrativi in cui si evidenzia la fine dei rapporti contrattuali tra le coop riferibili a Zoccola e il Comune, oltre ai provvedimenti amministrativi inibitori di instaurazione di ulteriori rapporti delle cooperative con la pubblica amministrazione.