Resta in carcere il 41enne Sergej Sergio Nestercuck: accusato di omicidio volontario pluriaggravato del padre, l’uomo di origine ucraina non ha risposto alle domande del gip durante la convalida del fermo. Il prossimo passaggio sarà davanti al Tribunale del Riesame dove il suo legale, Franco, farà ricorso. Per gli inquirenti ha ucciso il genitore Anatoly dopo una lite familiare lo scorso 28 aprile nella propria abitazione di via Lanzara nel centro storico di Sarno. A sferrargli la coltellata sarebbe stato proprio il figlio sotto effetto dell’alcol al momento del delitto. Motivi di denaro alla base della violenta colluttazione finita poi nel sangue. Le indagini, che hanno compreso accertamenti tecnico-scientifici, l’acquisizione di dichiarazioni di familiari (compreso la moglie del 65enne che aveva parlato con i carabinieri la sera stessa del delitto), l ‘analisi di registrazioni di impianti di video-sorveglianza, e l’esito dell’autopsia, hanno chiarito che il decesso di Anatoly Nestercuck trovato esanime all’interno della sua abitazione fosse da ricondurre non alle conseguenze di una caduta accidentale bensì a una singola ma violenta coltellata sferratagli al cuore dal figlio, cui era seguita una breve agonia. Secondo la ricostruzione dei fatti, avvenuta dopo l’individuazione dell’arma del delitto e accertamenti tecnici sulla scena del crimine, il colpo mortale sarebbe stato sferrato p nel corso di una delle frequenti liti familiari che opponevano i due, avvenuta mentre autore e vittima erano momentaneamente da soli all’interno dell’abitazione e il figlio era sotto effetto di sostanze alcoliche. L’emissione del decreto di fermo si basa sul pericolo di fuga dell’interessato, il quale è di nazionalità straniera e già irregolare sul territorio Italiano, oltre che privo di attività lavorativa, di vincoli familiari stabili se non quelli della famiglia d’origine nel cui ambito si è consumato il delitto. La famiglia stessa, d ‘altronde, aveva manifestato la volontà di recarsi nell’immediatezza in Ucraina con il pretesto di trasportare la salma, viaggio a cui sarebbe seguito un verosimile non ritorno in Italia dell’indagato. Per ora su decisione del gip Sergio Nestercuck resta in cella con la gravissima accusa di aver ucciso volontariamente il padre.
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