
Dopo la morte di Fidalma Mei, si riaccende la polemica sulle stragi infinite che si registrano sul lungomare Marconi. A scrivere al sindaco Vincenzo Napoli è Aniello Salzano, coordinatore dei Popolari e Moderati che chiede interventi immediati. «Il quartiere di Torrione è di nuovo in lutto per la tragica fine di una nostra concittadina. L’ennesima, purtroppo! E sempre sullo stesso tratto di strada, che ormai è diventato la strada della morte. Mi rivolgo, come mi è stato richiesto dai cittadini di quel quartiere, cui sono particolarmente legato, direttamente a Te, ben conoscendo la tua sensibilità nei confronti dei problemi della città, perché si ponga fine a questa vera e propria mattanza sul Lungomare Marconi e perché vengano definitivamente assunti i provvedimenti idonei a scongiurare ulteriori sciagure e lutti. Non è per niente accettabile che sotto i nostri occhi si possano consumare altre tragedie – ha aggiunto Aniello Salzano – Le misure ideate e messe in atto qualche anno fa, all’atto pratico, hanno dimostrato di non bastare ad evitare nuovi e mortali incidenti. Per cui è necessario intervenire con la massima urgenza con provvedimenti ulteriori che vanno studiati ad hoc, come per esempio una nuova semaforizzazione, strisce pedonali ben visibili, una maggiore vigilanza e misure di sicurezza, nuovi impianti di videosorveglianza per combattere gli automobilisti incivili e non rispettosi delle regole. Insomma, è necessario agire subito! Rinviare ogni decisione significherebbe rischiare nuove vittime, piangere ancora altri amici. I cittadini di Torrione si aspettano fatti concreti e richiedono a gran voce un Assessore alla Mobilità in grado di ideare qualcosa e di impegnarsi a concretizzarla. Fino ad oggi, infatti, essi ritengono che brilli più per la sua immobilità ed evanescenza che per la capacità di migliorare la mobilità urbana e la sicurezza stradale. Caro Sindaco, mi faccio interprete delle giuste lamentele dei concittadini di Torrione, del loro malessere, pregandoti di impegnarti in prima persona per individuare, e concretizzare, le opportune e necessarie soluzioni ad un problema non più rinviabile e che è del tutto inutile delegare».