Salerno. Un comune concerto che circuita da tempo in tournée - Le Cronache Attualità
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Salerno. Un comune concerto che circuita da tempo in tournée

Salerno. Un comune concerto che circuita  da tempo in tournée

di Geppino Afeltra

La cafoneria è il mood che è di moda e imperversa prevalentemente a Natale e dintorni. Tutti si manifestano grandi creativi e soprattutto direttori artistici per le festività natalizie, grazie in particolare ai fondi pubblici (o meglio sacrificio dei contribuenti)a cui si da man basso per foraggiare terribili illuminazioni natalizie e orribili manifestazioni in piazze, soprattutto in Campania, per molti politici è l’occasione, in mancanza anche di gare pubbliche attendibili, a foraggiare le proprie tasche. Un tempo, anche per chi svolgeva professionalmente il ruolo di organizzatore e/o direttore artistico (quest’ultimo lo si trovava esclusivamente nel circuito teatrale e cinematografico) vi era un grande senso di responsabilità per poter abinare uno show o concerto ad un luogo che ne avesse i requisiti, soprattutto per il target di riferimento, difatti era consuetudine interagire con i locali pubblici (che attentamente valutavano le scelte affinché potessero raggiungere un incasso certo). Ma con il sopravvento di fondi pubblici, gli amministratori locali, non hanno perso tempo nel bruciare danaro e realizzare brutture senza tempo e inadeguatezze per le location scelte e utilizzate, cancellando definitivamente quel circuito di locali privati con iniziative che creavano economia e lavoro sul territorio. Ovviamente molti Comuni si avvantaggiano della totale indifferenza e percezione del consumatore, nonché contribuente, “ormai drogato dai social o da chi più ne ha più ne mette “per cui ai politici di turno riesce più facile sottrarre fondi pubblici per tali propositi e non destinarli magari a ciò che molto spesso appare ai nostri occhi indispensabile; come la pulizia delle strade, la manutenzione, il verde non curato, le strade non asfaltate, l’ illuminazione nonché la sicurezza al limite dell’insufficienza e per non parlare della totale assenza dedicata alla classe debole e ai senza tetto, quest’ultima sorretta soltanto dai fedeli di qualche chiesa di rione. A Salerno sono molti gli studenti universitari che si ritrovano a festeggiare la fine dell’anno in case o ville nollegiate in paesi limitrofi, facendo una raccolta in media procapite di circa 30,00/40,00 euro per organizzare il cenone incluso il dj che non deve mai mancare, invece il Comune di Salerno (grazie alla Camera di Commercio)pur di allontare l’interesse di questi giovani che in seguito si collocano lavorativamente prevalentemente all’estero, ha speso oltre 550.000,00 euro per un comune concerto che circuita da tempo in tournée in una piazza che ha contenuto non più di 10.000 persone (molti arrivati dalla provincia), mentre altrettanto ne ha spesi la Regione Calabria per la città di Reggio Calabria in cambio di una diretta televisiva e varietà su Raiuno con lo stesso numero di spettatori in piazza ma con un ascolto pari al al 37% (circa 5.500.000 di telespettatori) e qui almeno si denota una congruità di spesa e di logica promozionale o come Catania sostenuta dalla Regione Sicilia dove ha visto la presenza della diretta televisiva di Canale 5 e sempre all’incirca con gli stessi costi. Ma per ritornare alla “cafoneria sfarzosa” che muove un interesse di una classe medio-bassa e poco facoltosa, per lo più sfruttata e offesa in continuazione dai prestigiatori delle promesse mai mantenute e che fa’ continui affari con il “direttore artistico di turno” senza badare a spese, vige un silenzio totalitario sommesso quasi da collusione. Un amministratore dovrebbe avere invece almeno la capacità e il dono di adeguarsi o fare scuola da ciò che avviene in altri luoghi italiani di eccellenza e che conservano la propria missione all’ incoming e interesse turistico in target, senza rischiare che il visitatore alle proposte orripilanti preferisca poi andare a festeggiare il Natale in altre città europee!? La cosa più triste è che, quando incontri qualcuno che dice di essere stato fuori all’estero per le vacanze di Natale, si ha sempre quella risposta alla domanda: “… e perché non sei rimasto qui?” e a cui non si può mai replicare, “qui si rischia di finire negli ingorghi, di mangiare male e di dover vedere uno spettacolo in qualche piazza che mai avresti voluto vedere, in un casino devastante…se dovessi cercare ciò vado a Rio de Janeiro e mi costerebbe meno e mi diverto di più! “. In conclusione se una Città ha la prerogativa di essere città d’arte e cultura deve essere rispettata per immagine e proposte adeguate, il Comune di Benevento ha ben pensato di ribassare del 15% la tari per i commercianti per incentivare l’apertura più possibile dei negozi,etxc., mentre se invece una Città desidera avere una vocazione turistica, deve capire bene a quale turismo di consumo vuole rivolgersi e costruire un format adeguato, purché abbia tale possibilità senza barare come il Comune di Salerno che pretende una tassa di euro 1,50 dai turisti che prendono i traghetti verso la costiera amalfitana o svende ancora aree urbane sottratte al verde e parcheggi per costruire ennesimi mostri di cemento…ma d’altronte il “pizzo” viene travestito anche da bilanci dissestati, ma al concerto in piazza e alle luci “dette d’artista o anche caf d’artista” non si può rinunciare e soprattutto al saluto di una star.

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