Penalisti salernitani pronti allo sciopero. Ad annunciarlo è il presidente della Camera Penale del Tribunale di Salerno, l’avvocato Michele Sarno, che ieri mattina, davanti alla Cittadella Giudiziaria, ha spiegato le motivazioni dello sciopero, in programma dal 9 al 17 gennaio. «Abbiamo ricevuto uno schiaffo in pieno volto da parte della Corte d’Appello e dal presidente, ma credo ci sia anche un chiaro intendimento, in questo senso, da parte del funzionario della Corte d’Appello perché il giorno in cui avevamo proposto questa richiesta di poter far trovare accesso alla Camera penale, nelle stanze della Corte d’Appello e quindi nell’aula magna, credevamo che non ci fossero problemi. Successivamente, però, ci hanno risposto che la Camera Penale non poteva entrare nella Corte d’Appello». Dunque, alla base di questi giorni di sciopero c’è anche l’impossibilità di utilizzare l’Aula Magna, che si somma ad una serie di disservizi e di problematiche che quotidianamente si registrano, a partire dai ruoli di udienza. «È una cosa molto grave se si riflette sul fatto che non più tardi di ieri l’Anm, a livello nazionale, nell’ambito di un suo incontro è stata ospitata nelle aule della Corte di Cassazione – ha aggiunto l’avvocato penalista – L’Anm è l’omologo delle camere penali e io non riesco a comprendere perché ci debbano essere due pesi e due misure. Ci sarà lo sciopero ma non solo per questo: noi scioperiamo innanzitutto per una serie di disservizi che i cittadini registrano ogni giorno». L’avvocato, presidente della Camera Penale, ricorda che vi era un protocollo con un numero di udienze prefissate, ma questo protocollo «viene completamente disatteso, dal momento che troppo spesso assistiamo a quaranta udienze in una stessa giornata – ha spiegato ancora – Mi rendo conto che ci sono problemi nella gestione della giustizia, ma questi problemi non possono essere scontati sempre e comunque dagli avvocati e dai cittadini. È arrivato il momento di portare avanti una vibrata protesta che, in maniera composta ma decisa, faccia comprendere che l’avvocatura non vuole sopravanzare ma non vuole neanche essere mortificata». Con lo sciopero, chiaramente, non mancheranno disagi per i cittadini a causa dell’astensione dalle udienze e quindi il rinvio di procedimenti, salvo i procedimenti con detenuti qualora gli stessi non dovessero dare l’assenso a questa astensione. In quel caso, i processi saranno celebrati. «Io ritengo che lo sciopero dell’avvocatura vada nella direzione di riequilibrare un sistema che purtroppo registra delle carenze», ha aggiunto l’avvocato Michele Sarno in merito alle motivazioni della protesta. er.no
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