Salerno (non) parla di sport - Le Cronache Salerno
Sport Salerno

Salerno (non) parla di sport

Salerno (non) parla di sport

di Erika Noschese

In un loop di paradossi e contraddizioni che definiscono ampiamente l’intera amministrazione comunale di Salerno, ci siamo ritrovati dinanzi all’ennesima presentazione dell’ennesimo plastico, in pieno stile Bruno Vespa, che ci racconta di una presa di posizione netta, decisa, definitiva nei riguardi dell’impiantistica sportiva salernitana. S’ha da fare il nuovo Volpe, perché s’ha da fare il nuovo Arechi, perché s’ha da mettere la Salernitana in condizioni di avere una struttura spendibile per l’alto livello. E fin qui nessuno avrebbe da recriminare: le condizioni dell’Arechi sono ai limiti dell’agibilità, quasi ai livelli del “Vestuti” con la differenza che all’Arechi il prato lo cura un giardiniere, non quelli che pagano anche il fitto mensile del campo, e che – sempre all’Arechi – ci sono panchine, docce, sale riunioni e tanto altro. Utile, sì, per una discreta Lega Pro, ma non di certo per una serie B o per una serie A. E qui parte il Sergio Endrigo, seppur fuori da ogni metrica musicale: per fare l’Arechi ci vuole il Volpe, per fare il Volpe, ci vuole un abbattimento, per fare l’abbattimento e rendere il Volpe in grado di ospitare gare di Lega Pro ci vuole anche l’abbattimento del Palatulimieri. Considerando che i campi di calcio per allenarsi, a Salerno, ci sono, l’unico problema riguardava le partite di campionato che si sarebbero dovute svolgere fuori dalle mura cittadine. Impossibile immaginare tale leggerezza, stile Barcellona, con persone costrette a percorrere km su km per vedere i blaugrana in attesa del nuovo stadio: bisognava trovare una soluzione! Mancava, però, una proposta che fosse totalizzante: che riguardasse, cioè, tutte le attività della Salernitana, compresa la Primavera, le giovanili e la femminile. Su questo ci si è attivati, non preoccupatevi: le attività saranno un po’ sparse, ma la soluzione c’è. Orsù, che bello. C’è voglia di migliorare le strutture sportive, e nel frattempo si trovano soluzioni alternative per permettere alle società di proseguire con le loro attività agonistiche. Finora abbiamo, però, parlato del Volpe, dell’Arechi e della Salernitana: passiamo a ciò che riguarda il Palatulimieri e le attività in esso realizzate finora. Annunciato e definito l’abbattimento della struttura, la Roller Salerno e chiunque osasse mettere piede in quella struttura altrettanto fatiscente, ma senza alternative, potrà contare sulle seguenti soluzioni proposte dal Comune di Salerno in alternativa temporanea alla ricostruzione del Palatulimieri: parcheggio di piazza della Concordia (centrale, carino, possibilità di suddividere in due campi con statua caratteristica in mezzo al piazzale raffigurante la Madonna e San Matteo); parcheggio di piazza della Libertà (centrale, coperto in caso di condizioni meteo avverse, impianto per l’allenamento dello slalom già in dote, inutilizzabile in periodo di concerti); parcheggio dello stadio Arechi (pavimentazione da rivedere ma spazio suggestivo); parcheggio dello stadio “Vestuti” (un po’ in saliscendi ma un toccasana per i polpacci). Eppure, nonostante tante alternative, pare che nessuno abbia avuto il coraggio di decidere quale fosse la soluzione migliore per consentire alle attività sportive della Roller Salerno (società con oltre 200 tesserati) di proseguire. Parliamo di una società che ha guadagnato sul campo la A2, molto più di una Lega Pro: eppure non si capiscono le pretese di chi utilizza i pattini pur di non correre. Una scelta scellerata, che il Comune di Salerno e la Regione Campania hanno preferito non legittimare al pari di quanti avevano richiesto uno skate-park. Vandali, a dir poco. Che sport è uno che utilizza le rotelle? Arriviamo alla verità, che è la cosa che più ci interessa, poiché è l’unica che conta: la Roller Salerno non muove voti e interessi, perché lo sport (in particolare gli sport “minori”) richiede attenzioni, strutture e competenze che nessuno, oggi, ha dimostrato di saper offrire adeguatamente, per cui può starsene a casa senza problemi. Se poi dovesse vincere, stia pur tranquillo il presidente Giuseppe Giudice: il sindaco inviterà tutti al Comune di Salerno per ringraziarvi e premiarvi. O forse vi inviterà direttamente al Duomo, perché esistere sportivamente a livelli alti in una città come Salerno equivale a un miracolo, checché ne dicano tutti. Per la Salernitana è stato necessario addirittura che la politica, per stessa ammissione del Governatore De Luca, spiegasse ai tifosi della Salernitana quanto ambizioso e importante fosse il progetto di demolizione e ricostruzione degli impianti sportivi in città. “ Si erano registrati dei malumori”, e guai se i tifosi della Salernitana dovessero averne. Gli oltre 200 tesserati della Roller Salerno, invece, come sono messi a malumori? Sicuramente meno dei tifosi, altrimenti non c’è dubbio che tutti avrebbero avuto interesse a preservare le attività della società sportiva salernitana. Ma in effetti, a pensarci, cosa pretendono: se si pratica uno sport minore, non si può pretendere attenzione maggiore. Il presidente della Roller e quelli di tutte le società sportive salernitane minori lo sanno bene. E lo sa altrettanto bene l’amministrazione comunale: maggioranza oppure “opposizione” che sia, poco cambia: nessuno ha mosso realmente un dito per discutere. E non ci si propini la sbobba militare del “abbiamo richiesto attenzione e investimenti”, perché l’unico investito da una palla demolitrice è il Palatulimieri e, dopo essere passato per il Banco di Napoli per ulteriori conferme, ho appurato che le chiacchiere ancora oggi non si impegnano. Salernitani cari, salernitani tutti: qui non si tratta di sindaco, di giunta, di maggioranza, di opposizione. Qui si tratta del fatto che prima di togliere l’acqua ai rubinetti tutti, nessuno escluso, se ne sono lavati ampiamente le mani. Perché a Salerno lo sport non porta voti, altrimenti non avremmo mai e poi mai immaginato che una società di A2 dovesse iscriversi a un campionato minore poiché non ha a disposizione una struttura idonea per la categoria che ha guadagnato duramente sul campo. Non avremmo mai immaginato che una società di pallanuoto dovesse andare ad allenarsi a Battipaglia, in una piscina privata assolutamente non idonea per la disciplina, pur di non fermare gli atleti nelle tante, troppe occasioni in cui la piscina “Vitale” non offre i servizi adeguati alla disciplina che ospita. Non avremmo mai immaginato che una società di rugby di serie B si dovesse ritrovare a riparare gli ospiti con gli ombrelli e i k-way poiché l’acquisto di “nuove” panchine, inutili esattamente come le precedenti, ha richiesto anni e anni di duro lavoro. Eppure queste società, minori e dimenticate volontariamente (perché non può essere altrimenti), hanno nei loro bilanci, per certo, la voce più alta delle spese che riguarda il fitto delle strutture comunali. Pagare trentamila euro all’anno per il Palatulimieri, quindi, a fronte di zero manutenzione e zero pulizia e, da oggi, zero Palatulimieri, a chi ha giovato? E chi ha pagato, oggi, dove va? Non al Banco di Napoli con queste buste di chiacchiere, non alla Regione Campania che si occupa di investire e non di certo di programmare ciò che l’amministrazione locale avrebbe dovuto programmare. E domani non ne parlerà più nessuno, perché in fondo a Salerno non interessa granché. Dai, parliamo di gente che corre sui pattini: corresse a piedi, c’è la pista al “Vestuti”. E non si lamentassero, visto che l’amministrazione sta facendo tutto il possibile. Cioè, per i tifosi della Salernitana sì, ne abbiamo avuto l’ennesima conferma. Per i tesserati della Roller, o del rugby, o del football americano o di tutte le altre discipline “minori”, invece: “attendere, prego”. E l’attesa, a quanto pare, porta a una palla che non è da gioco, ma demolitrice.