di Erika Noschese
Sono ore di angoscia per il popolo ucraino, dopo la decisione della Russia di bombardare. A meno di 24 ore già i primi morti e non sono solo militari, civili e soprattutto bambini che, ancora una volta, pagano colpe che non hanno. Pagano la loro innocenza, la loro voglia di sapere, di imparare, di frequentare una scuola che oggi è ridotta in macerie a causa di un popolo dittatore che non si ferma dinanzi a nulla. “Siamo disperati, scioccati. È una notizia terribile, ci sentiamo persi, stiamo male”, ha raccontato Olga Tarasyuk, presidente dell’associazione Kalyna che rappresenta il sentimento di tutta la sua comunità, a Salerno ormai da diversi anni. Olga è nella città capoluogo, titolare di un negozio in centro che segue, minuto per minuto, gli aggiornamenti mentre organizza una raccolta di beni di prima necessità per aiutare il suo popolo. Sono ore di angoscia per il popolo ucraino. Come state vivendo questo momento voi della comunità? “Siamo disperati, scioccati. È una notizia terribile, ci sentiamo persi, stiamo male. Dalle 6 del mattino (di ieri ndr) continuo a chiamare i miei connazionali per capire cosa sta accadendo, come stanno vivendo queste ore terribili e nelle loro città. È una notizia che ci aspettavamo ma non credevamo arrivassero fino a questo punto”. Le immagini diffuse all’alba di un’esplosione nella Capitale terrorizzano anche l’Italia. Quali sono le richieste che vi arrivano dall’Ucraina? “I miei connazionali addirittura cercano di tornare in Ucraina per cercare di stare vicino alle famiglie, aiutare le famiglie e combattere accanto all’esercito. Domenica vogliamo organizzare una manifestazione, chiedere la solidarietà del popolo italiano e di tutte le nazioni, abbiamo bisogno di sostegno morale perché stiamo male. La guerra in Ucraina dura da otto anni, dal 2013 ma non come ora che stanno bombardando non solo la Capitale ma anche altre regioni. Tutta l’Ucraina è sotto bombardamento, aeroporto compreso. La gente sta piangendo e pregando, non sappiamo cosa fare; dall’Ucraina ci hanno mandato una lista di medicinali che sono necessari e chiediamo aiuto per questa raccolta, non solo soldi anche se sono necessari. Ci sono italiani che sono pronti a darci una mano, siamo grati a tutte le persone che vogliono aiutarci e chiediamo loro di restarci accanto”. In queste ore si stanno organizzando manifestazioni per chiedere di cessare il fuoco. In Ucraina è tutto chiuso, supermercati compresi e serve cibo, farmaci. Un appello a donare… “Sì, certo. È necessario ora più che mai”. Ci sono i primi morti… “Ci sono morti civili, anche bambini perché stanno bombardando anche le scuole materne e non solo l’aeroporto e i militari. Adesso non sappiamo neanche come combattere, Putin non si ferma e noi non possiamo arrenderci, dobbiamo combattere con forza. Siamo grati ai Paesi che ci sono accanto, inviando armi e qualsiasi aiuto perché tutto ora è fondamentale”. Le parole di Putin non lasciano speranza: i Paesi che si intromettono rischiano conseguenze senza precedenti. Cosa vi sentite di chiedere al governo italiano? “Vorrei avere la possibilità di chiedere al governo di non abbandonarci. Mi rendo conto che l’Italia deve vivere la sua vita, non so se sono disposti a mandare i suoi militari a morire in un altro Paese; magari, vorrei chiedere di puntare su sanzioni più severe che possano fermare la Russia, chiudere le banche e non avere più nulla a che fare con loro. Mi sento persa, pensavamo potesse accadere ma è stato tutto così all’improvviso e noi non abbiamo parole”. Da quanto tempo vive in Italia? “Vivo in Italia da 20 anni, ogni tanto vado al mio Paese. La mia famiglia è qui con me ma i miei parenti sono in Ucraina, abbiamo paura per loro e per tutti i nostri connazionali. In questi otto anni di guerra, gli italiani si sono sempre limitati a parlare di guerra civile tra il nostro popolo, è ciò che hanno diffuso i mass media ma non è così, la Russia ha sempre sparato ma erano casuali, ora è tutto programmato. Sto seguendo ora per ora ciò che accade, molto doloroso leggere e comprendere”.