Buona la prima per l’assemblea pubblica “La città che vogliamo insieme… la città reale”, tenutasi ieri mattina presso il cinema teatro “San Demetrio” e organizzata da Movimento Cinque Stelle, Associazione Verdi Sinistra, Salerno in Comune, Semplice Salerno e Oltre. In un periodo storico a dir poco spoglio di momenti di pubblico ascolto e condivisione del pensiero del cittadino, prima e vera espressione della democrazia in senso puro su qualsiasi territorio, l’assemblea pubblica ha dato il via a quello che, con ogni probabilità, sarà un ciclo di incontri mono o pluritematici che riguarderanno tutti gli aspetti trattati nel corso della partecipata iniziativa del “San Demetrio”. Con la guida dei giornalisti Erika Noschese ed Eduardo Scotti, due garanzie in termini di esperienza, conoscenza del territorio e coordinamento dei dibattiti politici, si sono susseguiti interventi sui più disparati argomenti che riguardano la città di Salerno: dalla richiesta di un rifugio per i gatti, ad oggi inevasa dal Comune di Salerno, al parcheggio nel rione Canalone; dagli spazi pubblici fruibili da associazioni e liberi cittadini alla pulizia del Fusandola, dalla manutenzione del verde pubblico alla gestione del comparto sanitario, sono numerosi gli interventi che hanno trovato pieno riscontro nella platea partecipante. In prima fila, tra l’altro, erano presenti proprio i consiglieri comunali delle sigle promotrici dell’assemblea pubblica: dato più che positivo, da raddoppiare nel punteggio in virtù del fatto che hanno preferito prendere appunti al fine di compilare un report da consegnare al Comune di Salerno anziché sfruttare l’occasione per imbonirsi la platea e dare il via a ipotetiche campagne elettorali. Un report di cui queste colonne terranno adeguatamente conto, anche per dare seguito ai fatti che verranno messi in pratica dopo l’assemblea e dare percezione dell’effettivo carattere risolutivo di manifestazioni simili. Buona parte degli interventi, nonostante la varietà di argomenti trattati e le diverse competenze dimostrate all’atto della discussione, ha interessato la “privatizzazione” della città: che si tratti di spazi, sempre più spesso “venduti” a privati per benefici assolutamente privati (come l’esempio citato da un giovanissimo, intervenuto sulla questione parlando dell’ex Palazzo delle Poste diventato palazzo privato e denunciando la destinazione d’uso che verrà fuori anche per gli spazi dell’ex Tribunale di Salerno), o di eventi, per lo più “privati” per l’appunto, che il Comune finanzia o patrocina, senza creare mai alcuna iniziativa che sia di pura ispirazione comunale a cui le associazioni potrebbero eventualmente aderire, o di cultura, sport, turismo. Forte critica anche al comparto sanitario, per cui è stata sollecitata la platea a sentirsi sempre più coinvolta nella battaglia per la realizzazione delle case di comunità, invitando i consiglieri presenti a farsi carico della richiesta che il Comune dovrà inoltrare all’Asl per ottimizzare la gestione della sanità di base e l’annessa continuità assistenziale, adeguando numeri e risorse a quanto il territorio necessita realmente. Un altro tema largamente affrontato, con più segnalazioni per diversi episodi registrati nel corso degli anni, riguarda la scarsa condivisione di progettualità e proposte di fattibilità ai residenti delle aree comunali coinvolte in lavori “migliorativi” che non tutti ritengono tali: dal cavalcavia di via Irno alla cava del Cernicchiara, passando per le strutture sportive che rischiano seriamente di essere demolite senza che ci sia una soluzione alternativa nel breve o nel lungo periodo per le associazioni che di quelle strutture ne fruiscono (come nel caso del Palatulimieri), i presenti hanno sottolineato la totale assenza di un momento di dibattito e di pubblicazione dei progetti al fine di favorire il dibattito pubblico e il coinvolgimento diretto dei cittadini, altresì costretti a subire decisioni finanche a pochi passi dalla propria abitazione. Infine, la totale mancanza di manutenzione è stata un altro grande tema: che si tratti di verde pubblico, caditoie o di lavori pubblici messi a bando pur senza mai rivalersi sulle ditte che dovrebbero garantire anche la manutenzione post-lavori, è stato evidente per i presenti palesare che gli interventi di manutenzione non sono soltanto necessari, ma addirittura urgenti.
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