Di Andrea Orza
Era il 26 agosto 1982, quando nel tepore estivo fu consumato l’omicidio dell’Agente della Polizia di Stato Antonio Bandiera, dell’Agente Scelto della Polizia di Stato Mario De Marco e del Caporale dell’Esercito Italiano Antonio Palumbo. Ogni anno, in Via Parisi ribattezzata come Piazza Vittime del Terrorismo nel cuore del Quartiere Torrione, vi è la Commemorazione dell’attentato delle Brigate Rosse. Ancora oggi, al rintocco del 39° Anniversario l’odore e la vista del sangue non scompaiono dalla memoria. In quegli anni, il proliferarsi di un’ideologia politica aberrante e suicida spinse i giovani a perpetuare episodi di ultraviolenza.
Come consuetudine, la Cerimonia ha inizio alle ore 10:00. Alla commemorazione, hanno preso parte il Prefetto Francesco Russo e del Questore della provincia di Salerno, Maurizio Ficarra, il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, il Maggiore Claudio Muccillo del reggimento Cavalleggeri Guide (19°) di Salerno e rappresentanti dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, nonchè la signora Antonietta Iuliano vedova dell’Agente De Marco. Poi, un minuto di raccoglimento scandito dalle note del trombettiere della Banda Musicale della Città di Giffoni Valle Piana e, ancora a seguire, una preghiera e la benedizione da parte del Cappellano Provinciale della Polizia di Stato.
“ Una sobria cerimonia per ricordare Antonio Palumbo, Antonio Bandiera e Mario De Marco – ha dichiarato il sindaco – le tre vittime dell’attacco terroristico ad un convoglio dell’esercito avvenuto il 26 agosto 1982 nei pressi del Lungomare Marconi. La strage di Salerno è una delle pagine più violente e crudeli degli anni di piombo: una ferita dolorosa per la nostra comunità. La celebrazione di questa mattina rappresenta un doveroso omaggio al sacrificio delle vittime di quel massacro e di tutti i servitori dello Stato uccisi durante gli anni di piombo. Rendiamo loro onore e rinnoviamo il quotidiano impegno per la democrazia e la libertà” ha precisato la fascia tricolore.
La potenza ritualistica e catartica si carica sempre più di una rinnovata t
rascendenza e fede. I cittadini partecipano in Silenzio, anche i più giovani che non hanno ricordo dell’evento, sembrano spinti da una commozione inverosimile. Perché tanto trasporto anche per chi può comprende appena la storicità dell’evento?
Saranno forse le parole del Questore, il dott. Maurizio Ficarra a ripristinare quell’alone di autenticità morale che non potrà mai del tutto venire soppressa o censurata anche nel costante sovvertimento delle regole a cui siamo assoggettati. Un doloroso sguardo rivolto al passato, per ricordare che la giustizia è atemporale, nessuna fuga è possibile. La Cerimonia continua, ogni anno lasciando una ferita aperta, sollecitando tutti ai valori democratici ma soprattutto al coraggio. Al termine del discorso, viene il momento della Deposizione delle tre corone di alloro, una della Polizia di Stato, una dell’Esercito Italiano e una del Comune di Salerno e a seguire un militare dell’Esercito legge la “Preghiera della Patria”. Il fascio di fiori viene adagiato ai piedi del monumento, la benedizione del Cappellano Provinciale della Polizia di Stato con la lezione della Preghiera del Poliziotto dedicata a San Michele Arcangelo assicura concordia e onestà secondo gli ideali di fraternità umana, ora e per sempre. Non è mancata la rimozione di una vettura che, in barba alle norme e al buon senso, era stata parcheggiata proprio dinanzi al largo in cui è sito il monumento commemorativo. Poco prima della cerimonia, dunque, l’auto in sosta vietata è stata rimossa.