di Alessandro Turchi
Lo sappiamo, i rioni collinari, pur offrendo panorami suggestivi e un’apparente maggiore tranquillità, hanno una serie di problemi che angustiano i cittadini che vi risiedono e che non riescono a vivere con la minima tranquillità. Parliamo di sistemi fognari meno efficienti, con il rischio di sversamenti e inquinamento che impattano sul mare, di trasporti, con strade impervie, forti pendenze, ed un sistema complicato di trasporti pubblici o di camion per le consegne. E poi di difficoltà legate alla dispersione dei servizi, vista la minore densità abitativa, con la scarsa efficienza degli stessi, come la raccolta dei rifiuti, la manutenzione del verde pubblico, la sicurezza. Parliamo anche dell’abusivismo, della mancanza di spazi pubblici e servizi di prossimità, di zone dormitorio, senza piazze, negozi e luoghi di aggregazione. Da qua la marginalizzazione, il senso di isolamento, la difficoltà di controllo che spesso favorisce la microcriminalità. I rioni collinari sono una vera e propria spina nel fianco per la città, con tutta una serie di problematiche che ogni giorno ci vengono segnalate da tanti cittadini residenti a Via Panoramica, a Casa Manzo, Giovi Bottiglieri, Giovi San Nicola, Giovi Piegolelle, Giovi San Bartolomeo, Giovi Incarto, Giovi Casa Polla, Giovio Montena e Giovi Altimari, parliamo di quindici chilometri di difficoltà! Abbiamo provato ad elencare gli aspetti più importanti che ci sono stati segnalati dai cittadini esasperati, con una amministrazione che, evidentemente, è poco attenta alle zone collinari, nonostante le tante inaugurazioni, i proclami, e i tanti difensori (a chiacchere) improvvisati. A Casa Manzo, sulla sommità di via Panoramica, non è stata realizzata il parco dove insisteva una casa colonica diroccata occupata abusivamente e fatta poi demolire. Sempre nella zona, un piccolo parco pubblico comunale è stato inaugurato ma poi chiuso nel 2014 e poi abbandonato. A Giovi Bottiglieri, all’altezza della ex villa Carella, altra inaugurazione in pompa magna, per la sua restaurazione, nel 2011 e poi l’abbandono, come spesso capita. Sempre a Giovi Bottiglieri l’unico marciapiedi presente è impraticabile perché occupato regolarmente dalle auto in sosta, con ovvia difficoltà di circolazione anche della Sita. Proprio Giovi Bottiglieri versa in una insostenibile situazione di degrado, mancato spazzamento, una fontana fuori uso e ricettacolo di rifiuti, aiuole devastate da auto in sosta, alcuni marmi degli archi crollati e mai ripristinati, il parcheggio sottostante la piazza mai aperto alla collettività. Nella frazione di Giovi Bottiglieri, via Casa Gallo, via Casa Basso, via Picarella e via Giovi San Nicola (e strade limitrofe) non esiste un servizio di spazzamento, con il Comune che, di tanto in tanto, manda una squadra per tagliare le sole erbacce, senza pulire le cunette dai detriti e dal terriccio. Quando piove diventano un vero e proprio pericolo. I problemi sono veramente tanti ed è difficile fare un elenco completo, per esempio a Giovi San Nicola c’è una vasca di sollevamento della fognatura che è interdetta all’accesso da un privato che ha installato due cancelli in ferro (abusivi?) su area vincolata, le cunette sono ostruite e vi sono diversi cani randagi che costituiscono un pericolo per chi cammina. Un paesaggio desolante, come si vede, a Giovi Piegolelle la sezione distaccata dell’ufficio anagrafe è chiusa da due anni, la scuola elementare è anch’essa abbandonata da circa due dopo che è stata spostata in altri locali, ed oggi c’è chi deve percorrere anche circa 10 km per portare i bambini alle scuole materne. La conseguenza è che gli abitanti spesso accompagnano i figli direttamente nelle scuole di Torrione o Calcedonia. A Giovi Montena rimane l’atavico problema della mancanza di una rete idrica e di un impianto fognario, con l’approvvigionamento idrico garantito da autobotti. A tutti questi problemi segnalatici dai cittadini esasperati si aggiunga che tutti i rioni di Giovi sono privi di videosorveglianza nonostante vi sia la completa copertura internet già da alcuni anni, nonostante che siano sempre di più i reati contro il patrimonio. E poi la mobilità, come si diceva, la Sita ha corse ogni ora (la domenica ogni ora e mezza) con orari quasi mai rispettati e con la linea 16 che non si collega con la stessa Sita, impedendo a tutti di poter usufruire di un servizio decente. Pur in presenza di tasse comunali uguali a quelle di altri quartieri, i cittadini delle zone collinari sono alle prese, come visto, con una situazione di reale disagio, si pensi a Giovi zona Madonna dei Campi, con la strada verso San’Eustachio che è chiusa per frana da oltre un anno e costringe le diverse famiglie abitanti in zona a fare un lungo percorso per scendere in centro. I cittadini che ci hanno avvicinato chiedono il potenziamento dei trasporti pubblici, una riqualificazione edilizia con degli incentivi, la promozione di servizi di prossimità, l’apertura agevolata di piccoli esercizi commerciali, di servizi socio-culturali e luoghi di aggregazione, degli investimenti nella videosorveglianza e nel controllo del territorio, uno sviluppo sostenibile e la valorizzazione del patrimonio, la promozione del turismo, delle attività agricole e artigianali, e il recupero del patrimonio culturale e naturale. Cose di una certa complessità, ma si dovrà pur cominciare! Questi cittadini non sono di serie B ma ci si chiede se avranno mai tutto questo e, soprattutto, se avremo mai dei rioni collinari semplicemente vivibili. (Le foto si riferiscono a tanti luoghi abbandonati dei riuoni collinari e ad alcune delle mille inaugurazioni del niente) Segue pagina fotografica





