di Marco De Martino
SALERNO – Salernitana, si volta pagina. Dopo una settimana iniziata con il catastrofico ko di Verona, proseguita con l’addio di Davide Nicola e, infine, con l’approdo al timone di Paulo Sousa, la squadra granata proverà a concluderla nel migliore dei modi ripartendo di slancio questo pomeriggio nella gara in programma all’Arechi contro la Lazio. Un cliente scomodo, avvelenato dalla sconfitta subita nella partita d’andata, ringalluzzito dal successo ottenuto in inferiorità numerica in Conference League e motivato dalla rincorsa ad un biglietto per la prossima Champions League. Di motivazioni, e tante, ne ha però anche la Salernitana. Ormai Bonazzoli e compagni sono rientrati ufficialmente nella lotta per non retrocedere, una lotta che ormai, dopo l’ennesimo ko della Sampdoria, appare ristretta a tre squadre per evitare il terz’ultimo posto: i granata, lo Spezia e l’Hellas. Dopo lo scontro diretto perso a Verona ed in attesa di giocare quello che in Liguria si preannuncia un match determinante, la Salernitana dovrà ottenere il massimo dai prossimi impegni, a cominciare proprio dalla sfida, difficilissima, contro la compagine di proprietà dell’ex co-patron Claudio Lotito. C’è curiosità per le prime scelte di formazione di Paulo Sousa che, quasi certamente, rimescolerà le gerarchie rispolverando anche forze e qualità che la Salernitana di Nicola non ha mai sfruttato. C’è curiosità anche per verificare sul terreno di gioco la reazione dei calciatori che, a parole, avevano dimostrato attaccamento a Nicola ma che, nei fatti, hanno manifestato l’esatto opposto. La responsabilità di questa caduta libera è soprattutto la loro visto che sono proprio i calciatori coloro che scendono in campo e che, come accaduto anche a Verona, stanno rendendo ben al di sotto delle loro capacità oltre che delle aspettative della società e della tifoseria. Una torcida che in questa fase è abbastanza sconfortata. I pochi biglietti venduti, nonostante il (lieve) ribasso dei prezzi operato dalla società anche in vista del secondo turno interno consecutivo tra una settimana con il Monza, dimostrano che ci vuole una sterzata innanzitutto in campo, con una serie di risultati positivi, per riaccendere quella passione che, un anno fa, sosteneva senza condizioni una squadra che appariva ormai condannata alla retrocessione in serie B. Uno spettro che aleggia nuovamente su Salerno ma che va esorcizzato quanto prima per non sciupare quanto di buono è stato fatto in quest’ultimo anno di gestione da parte di Iervolino. Per farlo va esorcizzato un Arechi diventato negli ultimi quattro mesi terra di conquista: l’ultimo successo casalingo della Salernitana infatti risale all’1-0 ottenuto ai danni dello Spezia lo scorso 22 ottobre. I tempi, dunque, sono più che maturi per voltare pagina e tornare a gioire nel principe degli stadi.