Salernitana, mezzogiorno di fuoco al Pinto - Le Cronache
Salernitana

Salernitana, mezzogiorno di fuoco al Pinto

Salernitana, mezzogiorno di fuoco al Pinto

di Marco De Martino

SALERNO. Mezzogiorno di fuoco –in campo e non fuori- al Pinto di Caserta. Da una parte i falchetti di Sasà Campilongo, dall’altra la Salernitana capolista di Leonardo Menichini. Tutt’intorno una cornice che richiama quelle, molto più pittoresche e romantiche, di una ventina d’anni fa. Ora come allora, la posta in palio è altissima: la promozione in serie B. Ora come allora la Salernitana fa da lepre, la Casertana da inseguitrice affamata . Nell’89\90 ci furono due pareggi, entrambi per 2-2, che schiusero le porte della cadetteria ai granata di Agostino Di Bartolomei. Per l’acerrima rivale di Terra di lavoro, che avrebbe poi conquistato la promozione un anno più tardi, un pugno di mosche e tanti rimpianti. Si arriva a questo derby dopo due settimane di sosta che hanno interrotto il trend positive dei rossoblù (tre vittorie consecutive) ed hanno consentito ai granata di rifiatare e ritrovare nuove energie in vista del rush finale. Una china lunga ed irta d’insidie per la capolista, a cominciare da questa mattina a Caserta. Menichini, ormai è arcinoto, dovrà fare a meno di Pestrin, Colombo e Trevisan, tutti e tre squalificati. Ma, ed è questa la grande novità dell’ultima ora, non di Nalini e Negro che sono partiti con gli altri 17 convocati alla volta del ritiro pre partita. Almeno uno dei due, se non addirittura entrambi, saranno nell’elenco dei diciotto. Che il loro recupero lampo sia stato solo frutto della pretattica dello staff granata oppure una forzatura dovuta all’emergenza, quella della convocazione dei due attaccanti è una vera e propria sorpresa, nel giorno dell’Epifania, che non può che far comodo a Menichini. Difficilmente Nalini e Negro partiranno titolari, ma potrebbero essere frecce important per l’arco del trainer granata. Un po’ come accaduto ad inizio stagione, quando nonostante la precaria condizione fisica, Negro risolse più di una partita subentrando a gara in corso. Per quanto riguarda l’undici iniziale, le scelte di Menichini sembrano abbastanza scontate. Per fronteggiare al meglio il 4-3-3 di Campilongo, il trainer di Ponsacco si affiderà nuovamente alla difesa a quattro e al classic e compatto 4-4-2. Davanti a Gori ci saranno, da destra a sinistra, Bianchi, Tuia, Lanzaro e Franco. A centrocampo, Gabionetta tornerà nel suo vecchio ruolo di ala destra, con Pezzella dalla parte opposta mentre Bovo e Favasuli, orfani di Pestrin, avranno il compito di cucire i reparti, fare da filtro davanti alla difesa e cercare di far ripartire la squadra che in avanti si affiderà all’inedito tandem compost dal neo acquisto Perrulli (ma non va sottovalutata la candidature di Mendicino) e dal bomber Calil. Proprio quest’ultimo, ieri pomeriggio dopo l’allenamento, ha fatto letteralmente impazzire il suo popolo social postando un video degli ultras granata giunti al Volpe ad incitare la squadra. Dall’autobus granata, che ha portato il gruppo nel ritiro casertano, Calil ha ripreso i cori e le torce degli ultras oltre allo stupore dei compagni di squadra. Il brasiliano ha poi commentato con un eloquente “E’ nostro obbligo dare l’anima per questa tifoseria!”. Un bel segnale prima di un derby che potrebbe valere mezzo campionato. Sì, perchè uscire indenni dal Pinto che si preannuncia infuocato e con una rosa ridotta all’osso dalle squalifiche e dalle cessioni, potrebbe dare lo spunto decisivo alla squadra granata. Oltre a quella, importantissima, sul terreno di gioco si disputerà un altro derby altrettanto sentito ed importante sugli spalti. Starà alla maturità dei circa settemila spettatori presenti al Pinto evitare che la Campania finisca nuovamente sulla bocca di tutti per un derby andato male. Sfottò, cori e nulla più.