di Enzo Sica
SALERNO – C’è scoramento tra la tifoseria granata comprensibile certamente per l’epilogo di questo campionato e per la lenta agonia che a cinque giornate dal termine di questa stagione balorda, irripetibile sotto certi aspetti vista la sua negatività pone tutti di fronte a tante considerazioni: cosa succederà nel prossimo campionato di serie B e se il presidente Danilo Iervolino sarà ancora al suo posto di comando per rilanciare, si spera, la Bersagliera.
Ed i tifosi, giustamente, se lo chiedono. Il primo è Aniello Salzano, ex sindaco di Salerno, tifoso granata si può dire della prima ora. <MI chiedi cosa succederà in un prossimo futuro? Un interrogativo difficile da sciogliere visto che sono tra i più colpiti dalla depressione per questo campionato molto deludente. La delusione è così grande che sono frastornato e ritengo che come me lo sia anche lo stesso presidente Iervolino il quale, comunque, da neofita ha dimostrato tutta la sua incapacità a saper leggere le cose del mondo del calcio. Ha fatto errori macroscopici che naturalmente gli costeranno cari. E lo costeranno soprattutto a noi tifosi e agli sportivi di un’intera città che vedono sfuggire la serie A dopo appena tre anni. Occorre riconoscere a questo punto quanto di buono fatto da Lotito e Mezzaroma che in dieci anni hanno portato la squadra in serie A consegnandola! senza debiti a Iervolino. Mai nella storia del calcio italiano era successo un fatto del genere. Che accadrà ora? Temo che Iervolino non ceda la società perchè non trova acquirenti. Si cincischia per alcuni mesi e alla fine si assembla una squadra per un campionato di transizione. E io dico a questo punto: San Matteo ci assista>
Anche Claudio Grattacaso, scrittore, opinionista sportivo di Telecolore si pone alcune domande: <Bisogna innanzitutto capire quali siano le intenzioni di Iervolino. Se pensa di continuare a gestire la Salernitana come ha fatto nell’ultimo anno è meglio che venda. Sempre ammesso che che trovi qualcuno disposto ad investire nel progetto salernitana. Il futuro non dipenderà tanto dal nuovo allenatore, dallo schema, dai giocatori più o meno capaci (ovviamente bisogna evitare gli acquisti sbagliati di questa stagione disastrosa) quanto piuttosto da una presa di coscienza di tutti gli errori commessi e a una gestione equilibrata delle risorse societarie. E’ veramente inconcepibile che una città come Salerno, con un bacino di utenza e potenzialità enormi, non trovi una dirigenza capace di costruire una squadra dignitosa e di compattare l’ambiente>
Ancora più sferzante il pensiero di Andrea Criscuolo, avvocato, socio del Salerno club 2010 e conduttore di una trasmissione di tifosi: <Sono esterrefatto, retrocessi da febbraio, attendiamo solo la matematica che probabilmente arriverà in questo fine settimana. Delusione amarezza rabbia ai primi posti, una annata che resterà scolpita negativamente nel nostro cuore e nella nostra mente. Ribadisco: non mi fa paura come credo non lo faccia a tutti i tifosi la categoria inferiore ma questa retrocessione per come è maturata è una mazzata per tutto l’ambiente di cui non sarà facile riprendersi. L’unico modo sarebbe quello di una società forte e presente soprattutto che dopo essersi scusata per i disastri commessi annunciasse la volontà di programmare la serie cadetta per una risalita (anche se non immediata) in serie A>. Ciò porterebbe entusiasmo nei nostri cuori ma fino ad ora nessuna notizia filtra dalla società, in questo caso dal presidente, che forse è indeciso sul suo futuro a Salerno Stiamo già perdendo del tempo utile anche se ora sogno una accoppiata con Zanetti o Dionisi allenatore e Marchetti diesse per un campionato importante>
L’ex senatore e ex presidente della Provincia Andrea De Simone è stato categorico: <Una retrocessione senza lottare in campo e senza sudare la maglia. Questo è il motivo di tanta amarezza. Una pessima stagione con tanti record negativi, impegni non rispettati, scelte sbagliate, scamb di accise, un mix di presunzione e dilettantismo. Serve una profonda inversione di tendenza ed una seria programmazione pluriennale. Non si chiedono miracoli ma scelte chiare e coerenti, da subito, perchè siamo già in ritardo. Management, staff tecnico e organico con calciatori di categoria che hanno capacità e voglia di combattere, sono decisioni non rinviabili per affrontare un campionato difficile come la serie B. I nomi li faccia la proprietà, a me interessano i risultati. Seguo la squadra da oltre mezzo secolo, continuerò a farlo e non mi accodo a chi sceglie di andare allo stadio per simpatia di un presidente, di un allenatore, di un direttore. Sto sistemando il mio archivio fotografico anni 80 e 90 ed ho trovato una foto storica che sintetizza, si può dire, l’amore che abbiamo per la nostra Salernitana che va sostenuta in qualsiasi categoria. Come facevano i ragazzi di questa immagine e come hanno fatto quelli della curva sud Siberiano contro la Fiorentina sostenendola domenica. Ecco perchè è ancora più inqualificabile il comportamento di chi offende il nostro senso di appartenenza ed i sentimenti dei salernitani. E quest’anno c’è stato più di uno che ha offeso Salerno>.
Nel contesto di tutto ciò con delusione e amarezza ai primi posti non poteva mancare anche il pensiero del tifosissimo Antonio Di GIacomo che vive e lavora a Cagliari ma segue sempre la Salernitana: <Io penso che abbiamo anche fatto arrabbiare il presidente Iervolino che forse ha perso l’entusiasmo iniziale. Invece di motivare il massimo responsabile sperando che possa rimanere anche perchè ha messo i soldi in questa società quasi lo invitiamo a lasciare. Ma mi chiedo se ci sono imprenditori che possano prendere il suo posto. Forse non ci sono, comunque mi auguro, ora che siamo già quasi in B che la scelta sia di uomini giusti con un direttore generale di qualità, un allenatore ed un diesse che vadano d’accordo. Ed anche che resti Iervolino motivando a ritrovare la carica iniziale, quella tanto per intenderci di tre anni fa. Tutto qui>